Sabato 22 agosto scatterà l'edizione numero 70 della Vuelta di Spagna. La terza grande corsa a tappe nel calendario UCI World Tour nacque da un'idea di Juan Pujol, allo scopo di aumentare le vendite del quotidiano Informaciones. In questo seguì la strada maestra tracciata da L'Auto con il Tour de France e da La Gazzetta dello Sport con il Giro d'Italia.

La Vuelta cambiò più volte collocazione nel calendario internazionale, trovando forse quella definitiva tra fine agosto e inizio settembre in preparazione del Campionato del Mondo. La sede tradizionale di arrivo della corsa è Madrid, con delle variazioni: negli anni 50 Bilbao, negli anni 70 San Sebastian, varie volte Gijon, 1 Jerez de la Fronter, nel 1993 e lo scorso anno a Santiago de Compostela.

La Vuelta partì dall'estero solamente in 2 occasioni: nel 1997 in Portogallo a Lisbona, nel 2009 sul circuito di Assen in Olanda. La prima edizione della corsa si disputò nel 1935 e la vinse il belga Gustaaf Deloor, che fece il bis l'anno successivo. Dal 1937 al 1944 la Vuelta ebbe luogo solo 2 volte causa la Guerra Civile Spagnola prima e il Secondo Conflitto Mondiale poi. Altre interruzioni vi furono nel 1949 e dal 1951 al 1954. Nel 1956 l'Italia ruppe il ghiaccio con il piemontese Angelo Conterno, capace di aggiudicarsi pure una tappa, la seconda da Santander a Oviedo di 240 km.

Nel 1963 si impose il francese Jacques Anquetil, che per primo conquistò tutti e 3 i grandi giri. Riuscirono nell'impresa anche: il postino di Sedrina (BG) Felice Gimondi che vinse la Vuelta nel 1968, il Cannibale Eddy Merckx che trionfò in Spagna nel 1973, il bretone Bernard Hinault che ottenne il successo della corsa nel 1978 e nel 1983, lo Squalo dello Stretto Vincenzo Nibali primo a Madrid nel 2010 e il pistolero di Pinto Alberto Contador 3 volte dominatore in casa propria nel 2008, nel 2012 e lo scorso anno. Gli anni 70 sorrisero a 2 scalatori spagnoli, capaci di mettere in difficoltà in salita pure un mostro sacro come lo stesso Eddy Merckx, purtroppo prematuramente scomparsi: Luis Ocana (1970) e Josè Manuel Fuente (1972, 1974). Nel 1977 il belga Freddy Maertens oltre ad imporsi nella classifica generale della Vuelta, non regalò quasi nulla agli avversari, realizzando il record di successi di tappa con 13 vittorie. Nel 1981 arrivò il terzo centro per l'Italia con il veneto di Marostica (VI) Giovanni Battaglin, che realizzò un double quell'anno, in quanto conquistò pure la corsa rosa. Nel 1987 fu la prima volta della Colombia con Luis Herrera, antesignano di Nairo Quintana, che cercherà di trasformare quest'anno in vittoria il rimpianto per non aver cercato con più insistenza il trionfo al Tour de France. Nel 1988 Sean Kelly regalò all'Irlanda il primo e unico successo alla Vuelta. Gli anni 90 si aprirono con il quarto successo dell'Italia, ottenuto da Marco Giovannetti. In questo decennio la Svizzera fece la parte del leone con: 3 vittorie consecutive di Tony Rominger (1992, 1993, 1994), 2 di Alex Zulle (1996,1997).

Lo spagnolo Roberto Heras dominò le prime edizioni del nuovo millennio aggiudicandosi le edizioni: 2000, 2003, 2004 e 2005, realizzando il record di vittorie della corsa con 4. L'ultimo trionfo però gli fu tolto per positività all'Epo e poi in seguito riassegnato il 21 dicembre 2012 causa un'irregolarità nella procedura sui controlli anti-doping. Arrivarono poi i primi successi per Kazakhstan, Russia e Usa con: Aleksandr Vinokurov nel 2006, il motorino di Orel Denis Menchov nel 2007 e Chris Horner nel 2013. La Spagna si è aggiudicata finora 33 edizioni della Vuelta su 69. Chi tra Vincenzo Nibali, Nairo Quintana, Chris Froome, Joaquim Rodriguez, Fabio Aru, Mikel Landa, Alejandro Valverde, succederà ad Alberto Contador nell'Albo d'Oro?