Davanti, Mikel Landa ha una pedalata fluida, senza apparente sforzo si alza sui pedali, solo sul traguardo volge lo sguardo per osservare alle sue spalle possibili imprevisti. Nessuno sbuca dall'ultima curva, giusto il tempo per comunicare con la radiolina, sistemarsi la tenuta ed esultare. Basco sulle rampe di Spagna, scalatore fenomenale nella tappa regina della Vuelta. In fuga, verso il cielo, ad abbracciare la gloria.

Al seguito di Landa, Fabio Aru. Dal successo parziale alla classifica generale. Fabio è curvo in avanti, rilancia con continuità l'azione, lotta sul filo dei secondi per allontanare Purito, trainato dal fido Moreno. Il sardo arriva a 1'22 dal compagno di squadra, il vecchio Rodriguez, esausto, a 1'59. Aru indossa il simbolo primato in una tappa che mette sul precipizio Quintana e Froome.

Il colombiano, vittima di un attacco febbrile, crolla sulle rampe conclusive. L'Alto Els Cortals d'Encamp è il teatro della resa di Nairo. La prima frecciata di Aru distrugge le gambe del capitano della Movistar. Quintana accenna la reazione, poi si placa, chiede più volte una zampata all'orgoglio, ma si arrende all'evidenza. I chilometri conclusivi, segnati dal secondo squillo del cavaliere azzurro, diventano un calvario, tanto che Nairo si stacca anche da Valverde, al traguardo insieme a Chaves e Dumoulin.

La giornata di Froome è invece nerissima fin dalle prime battute. Il britannico vola al suolo, riparte, ma la forma è precaria, non solo per il volo nefasto. Il Team Sky addormenta la corsa sui primi Gpm di giornata, quando il gruppo "decolla" verso Collada de la Gallina, Cataldo prende in mano le redini del plotone e propone un'andatura elevata. Froome si scosta, sparisce, lontano. Geraint Thomas diventa l'ombra del suo numero uno, lo custodisce nei lunghissimi chilometri che mancano al termine della tappa. Sui sogni del keniano bianco un masso pesantissimo.

La classifica di tappa:

La classifica generale: