Il grande spettacolo offerto ieri dal duo del team Astana Mikel Landa e Fabio Aru è già agli archivi. Dopo il tappone pirenaico di Cortals d'Encamp la Vuelta a Espana propone oggi la dodicesima tappa, da Andorra a Lleida, 173 chilometri di lunghezza sulle strade della Catalogna. Frazione di assestamento dopo lo sconvolgimento della classifica generale causato dalle fatiche della prima giornata di alta montagna di questa edizione della Vuelta. Caduto e staccatosi ben presto Chris Froome, influenzato e lontano dai migliori Nairo Quintana, la maglia roja di leader della corsa è quindi sulle spalle dell'italiano Fabio Aru, sinora il miglior corridore in salita della corsa iberica, con Valverde e Rodriguez che tuttavia già cullano sogni di rivincita.

Ma non sarà quella di oggi l'occasione per ribaltare nuovamente le prime posizioni delle generale, essendo in programma una tappa interlocutoria, con un paio di difficoltà altimetriche ma un solo gran premio della montagna riconosciuto come tale. La partenza è ancora nel cuore dei Pirenei, da Escaldes-Engordany nel principato di Andorra, con il gruppo che proseguirà verso sud abbandonando le grandi montagne. Dopo 38 km di discesa e pianura, il percorso presenta il gpm del Coll de Boixols, seconda categoria, quindici chilometri poco oltre il 5% di pendenza media. Dopo una lunga picchiata seguita da un falsopiano i corridori dovranno affrontare l'Alt de Fondillonga, ascesa breve non contrassegnata come gran premio della montagna. Dalla cima al traguardo mancheranno quindi 55 km, prevalentemente di pianura, fino a giungere nell'abitato di Lleida, situato nella Catalogna meridionale.

La tappa odierna offre una chance di successo agli attaccanti da lontano. Dopo le energie spese ieri su un percorso contrassegnato da quasi 5.000 km di dislivello, le squadre dei velocisti potrebbero non essere in grado di controllare la corsa, e lo stesso team Astana della nuova maglia rossa potrebbe lasciare spazio a una fuga della prima ora.