Dopo il successo di ieri allo sprint dell'olandese Van Poppel sul traguardo di Lleida, la Vuelta a Espana prosegue sulle strade dell'Aragona proponendo oggi la tredicesima tappa, da Catalayud a Tarazona, risalendo la parte orientale della penisola iberica. Superato il giro di boa della corsa, si fa sempre più avvincente la lotta per la maglia rossa, al momento sulle spalle di Fabio Aru, miglior scalatore di quest'inizio di Vuelta.

La frazione odierna è la classica tappa di media montagna che nasconde varie insidie sul tracciato, con sorprese e agguati pronti ad emergere in gara. Tre i gran premi della montagna posti dagli organizzatori sul percorso che porta a Tarazona, di cui il più impegnativo è senza dubbio l'Alto de Beraton, prima categoria, quasi 11 chilometri di salita per una pendenza media intorno al 6%. Situato a oltre 100 km dall'arrivo, il Beraton potrebbe fungere da trampolino di lancio per una fuga da lontano, con gli attaccanti di giornata che avranno a propria disposizione anche il precedente Alto Collado de Oseja, gpm pedalabile di terza categoria. Il finale di corsa è altrettanto movimentato: a 33 chilometri dal traguardo è posta la vetta dell'Alto de Moncayo, altra salita non proibitiva lunga otto km. Dopo lo scollinamento i corridori affronteranno una discesa di oltre venti chilometri prima del finale di Tarazona, reso meno agevole da un breve strappo a duemila metri dalla linea d'arrivo.

I 177 km del percorso odierno sembrano poter alimentare le intenzioni bellicose di attaccanti da lontano, anche se non sono da escludere altre soluzione, come un arrivo a ranghi ristretti. In maglia rossa c'è sempre Fabio Aru, con Joaquim Rodriguez secondo della generale, in attesa dell'arrivo in quota di domani, che offrirà nuove importanti risposte sulla strada che conduce alla vittoria di Madrid.