La tredicesima tappa della Vuelta, da Calatayud a Tarazona, parla un po' portoghese e un po' italiano. E' portoghese Nelson Oliveira, l'eroe di giornata, cronoman classe 1989, che sfrutta proprio le sue doti da specialista per lanciare una fuga perfetta, da manuale del ciclismo. E' italiano il team del vincitore di tappa, la Lampre-Merida, unica squadra azzurra iscritta all'UCI World Tour, i cui uomini hanno svolto un lavoro magistrale nel contribuire alla conquista della frazione.

La tappa ha una fisionomia ondulata, con tre gran premi della montagna, di cui uno di prima categoria, piuttosto impegnativo, dopo 72 km. Si concretizza una fuga di giornata particolarmente ampia, formata da ben 24 ciclisti, di cui alcuni, come Brambilla e Sicard, in aria di generale. L'accordo del gruppo di testa si mantine fino a circa 40 km dal traguardo, quando iniziano i primi tentativi di fuga. Nel gruppo delle maglie, dove, a parte una breve parentesi di distacco di Quintana, invero non in ottime condizioni, militano tutti gli uomini di classifica, l'Astana schierata a ranghi compatti taglia il vento e tira l'andatura in maniera piuttosto blanda, quel tanto che basta per non rischiare ribaltoni di classifica (si veda in proposito la tappa dell'Aquila al Giro 2010).

La vera svolta della gara avviene a 27 km dal traguardo, quando, a inizio discesa, Oliveira lancia l'attacco. La sua è una fuga da cronometrista, solo contro il tempo, con tante energie sulle gambe, l'ammiraglia del ds Orlando Maini ad incitarlo, e gli avversari sempre più distanti. Piazzerà un minuto esatto di vantaggio sul gruppetto degli inseguitori, e quasi 5 minuti sul gruppo maglia rossa. Non si guarda mai indietro, questo giovane portoghese, che come miglior risultato in carriera vanta un settimo posto ai mondiali di cronometro nel 2014. Ora, potrà aggiungere al palmares una vittoria di tappa in un grande giro, giustamente coronata dall'inchino finale verso un pubblico che non può che rendere omaggio alla sua prova. Dietro, a fare il lavoro sporco, bravissimi i compagni Ruben Plaza e Valerio Conti, che rallentano gli inseguitori impedendo loro di tornare sul portoghese.

Nel frattempo, questa bella tappa di media montagna si segnala anche per l'ottimo recupero del duo Brambilla-Sicard, che guadagnano quasi 4 minuti in generale e si piazzano rispettivamente al decimo e nono posto della classifica, ancora guidata dal Cavallino Fabio Aru. Il francese del Team Europcar e l'italiano della Etixx-Quick Step superano il favorito numero uno Nairo Quintana, ora undicesimo, e si collocano in una posizione da tenere d'occhio.