Alla partenza di Marbella di tre settimane fa, in pochi - forse nessuno - avrebbero immaginato che Tom Dumoulin sarebbe stato vicinissimo a conquistare la Vuelta a Espana edizione 2014, avendo in dote un vantaggio di sei secondi sul secondo della generale, il sardo del team Astana Fabio Aru. Protagonista nelle schermaglie nella prima settimana, l'olandese si è fatto via via più pericoloso, limitando i danni in salita - a onor del vero approfittando di una condotta di corsa scriteriata da parte dei big della Vuelta - per riprendersi infine la maglia rossa nella cronometro di mercoledì scorso a Burgos, rifilando oltre un minuto di distacco a tutti i suoi avversari.

Lo scenario finale per la resa dei conti è rappresentato così dalla ventesima e penultima tappa della corsa iberica, prima della passerella senza valore tecnico in programma domani a Madrid. 175.8 i km di lunghezze della frazione odierna, la San Lorenzo de El Escoriàl-Cercedilla, su e giù tra le montagne castigliane, con quattro gpm da scalare lungo il percorso. Il traguardo non è però posto in salita, bensì in discesa, al termine della picchiata del Puerto de Cotos, ultima asperità di questa Vuelta. Dopo venti chilometri di corsa si comincia immediatamente a salire sul Puerto di Navacerrada, prima categoria di 9.5 km con una pendenza media del 6-7% e punte stabilmente oltre l'8% nel finale. Poi discesa e ancora salita, con la scalata del Puerto de La Morcuera, 11 km di prima categoria, ma di cui gli ultimi tre in falsopiano. Altri cinquanta chilometri di corsa e i corridori dovranno affrontare nuovamente l'ascesa della Morcuera, stavolta da un altro versante, più duro del precedente, lungo oltre 10 km e con pendenze più impegnative. L'ultima asperità di giornata è invece il Puerto de Cotos, probabilmente il gpm meno duro tra quelli posti sul percorso: ancora 11 km di scalata, con pendenze intorno al 6-7% per arrivare ai 1.825 metri di altitudine della vetta, da cui - dopo un breve tratto in falsopiano - avrà inizio la discesa di oltre dieci chilometri che conduce al traguardo di Cercedilla.

Dumoulin ha dimostrato nei giorni scorsi di essere in splendide condizioni di forma, pedalando con grande agilità anche in salita. Per metterlo in difficoltà, Aru e gli altri pretendenti al podio di Madrid (i vari Valverde, Quintana, Rodriguez, Majka) dovranno rendere la corsa dura fin dall'inizio, anche perchè un forcing sulla sola salita finale potrebbe non essere sufficiente per fiaccare la resistenza dell'olandese. E' l'ultima chance per Fabio Aru di prendersi la maglia rossa e di aggiudicarsi la Vuelta: tra il sardo e il trionfo ci sono ancora sei secondi da guadagnare, pochi se considerati in termini assoluti, un'eternità per chi è costretto a levare di ruota un altro uomo in missione.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]