Lo Sport ha un fascino particolare, un abito intrigante. Emana emozioni e spettacolo, perché regno di imprevisti. Succede a Sochi che la Norvegia, signora del Fondo, imbattuta addirittura dal 2009, ceda il trono della Staffetta proprio nell'appuntamento a cinque cerchi. La gara più scontata si rivela la più stimolante. Gli occhi del pubblico, quelli increduli degli addetti ai lavori, lo sguardo di stupore dei neofiti. Tutto si poteva prevedere, non il crollo di Bjoergen e compagne. Un quartetto straordinario si scioglie al caldo russo. Resta quindi da applaudire coloro che hanno reso straordinaria la 4x5 km. Svezia, Finlandia, Germania in rigoroso ordine d'arrivo. Trionfa la Svezia, perché rispetto alle altre due nazioni può contare su una fuoriclasse straordinaria. Charlotte Kalla dipinge 5 km infarciti di talento e cuore. Recupera oltre 20 secondi e in volata stampa Lahteenmaki e Hermann, con una perfetta curva finale. Con lei medaglia d'oro per Ingemarsdotter, Wiken, ottima in alternato, e Haag, in sofferenza in terza frazione. 

Argento per la Finlandia, grazie a una strepitosa Saarinen, capace in classico di recuperare il distacco maturato da Kylloenen, non supportata da materiali all'altezza. Bronzo per la Germania, trainata da una buona Fessel in apertura. Boehler non è stellare come nella 10 in classico, ma regge bene, come Nystad, che perde pochi secondi nella prima frazione in tecnica libera. Sorprende in negativo Hermann, sprinter pura, che si fa beffare da Kalla, scegliendo la traiettoria esterna.  

Quarto posto incredibile per la Francia, non certo attesa a questi livelli. Sci strepitosi per le transalpine. Solo quinta la strafavorita Norvegia. Non brilla nessuna delle quattro frazioniste. Weng, coperta, perde qualcosa in prima. Johaug, dopo una violenta partenza, si stacca e cambia a 14 secondi. Jacobsen, costretta a inseguire e a dettare il ritmo, non riemerge. Bjoergen ci prova con poca convinzione e nel finale alza bandiera bianca. 

Poca gloria anche per l'Italia. Poche aspettative alla vigilia. Il quartetto De Martin - Brocard - Piller - De Bertolis chiude ottavo, alle spalle della Polonia. Virginia si stacca in prima e consegna alla Brocard una situazione già complessa, con Elisa isolata dal resto del gruppo. Il finale è sofferenza. 

Ordine d'arrivo:

1) Svezia 53:02.7

2) Germania + 0.5

3) Finlandia + 0.9

4) Francia + 45.0

5) Norvegia + 53.6