Una medaglia olimpica è per l'atleta il massimo dell'aspirazione. Il coronamento di una carriera. Una medaglia d'oro, ancor di più conseguita in una gara a squadre, come la Staffetta, è la soddisfazione di una nazione, l'esaltazione di un movimento. Quel che è successo oggi a Sochi è qualcosa però di più grande. L'Ucraina trionfa nella 4x6 km femminile di biathlon e scrive una pagina di Sport vera, cruda, forte. Nel momento più triste per il paese, sommerso da morti e guerra civile, con Bubka nelle difficili vesti di pacificatore, un segno di speranza arriva da un quartetto meraviglioso. Vita e Valj Semerenko, con Dzhyma e Pidhrushna regalano un'emozione palpabile, una lacrima di gioia in un momento di terrore. Una favola olimpica costruita su basi solide. Quattro frazioni corse sempre nelle prime posizioni, senza cedimenti, se non quello di Valj in terza. Tre errori, ma nessun giro di penalità per lei.

Il podio è completato da due nobili potenze del biathlon. La Russia padrona di casa giunge in seconda posizione. Sparano bene Romanova, Zaitseva, Shumilova e Vilhukina, ma pagano qualcosa sugli sci. Alla Norvegia, priva di Solemdal, è fatale la prima frazione sottotono di Horn. Berger non è spietata come al solito e le scandinave sono costrette al bronzo. Quarta piazza per la Rep.Ceca di una fantastica Gabriela Soukalova. 

L'Italia regala momenti di adrenalina con Dorothea Wierer che, straordinaria, consegna a Nicole Gontier il testimone addirittura in prima posizione. Qualche ricarica per Dorothea, ma una velocità d'esecuzione e una condizione sugli sci da fare invidia alle stelle del circuito. Il sogno si spegne in seconda frazione. La pressione olimpica schiaccia Nicole, costretta al giro di penalità a terra e fallosa anche in piedi. Da lì è un calvario da cui non può uscire Ponza, che timbra comunque l'ennesimo 10/10 al tiro. Oberhofer dimostra di essere ormai campionessa di primo rango e seppur lontana non sbaglia nulla, risucchiando Svizzera, Stati Uniti e Canada. Karin cede solo alla rimonta di Darya Domracheva, anche oggi di un altro pianeta. Sesta l'Italia. 

Ottavo il Canada, tradito in ultima frazione dalla Kocher. Nordamericane in lotta per le medaglie per gran parte della Staffetta.

Staffetta che respinge ancora una volta la Germania. Una non gara per le tedesche. La giovane Preuss cade in avvio, rompe il bastoncino e danneggia la carabina. Il resto è un vano inseguimento. Un'altra botta morale, dopo il caso doping di Evi Sachenbacher. Non sorride nemmeno la Francia. Brunet, schierata in prima frazione, è costretta al ritiro da un malanno fisico, già avvertito in mattinata.

Ordine d'arrivo:

1) Ucraina 0+5 1:10:02.5

2) Russia 0+4 + 26.4

3) Norvegia 0+4 + 37.6