Ospitare i Giochi Olimpici estivi non deve essere più considerato un grande privilegio, se anche gli abitanti di Amburgo - dopo quelli di Boston - hanno deciso di rinunciare all'edizione delle Olimpiadi estive del 2024. Come per la Hill City del Massachusetts, anche la città tedesca ha infatti risposto con un "no, grazie" alla proposta di organizzare l'evento a cinque cerchi in programma nel 2024, manifestando il proprio dissenso con un referendum popolare in cui i voti contrari hanno prevalso con il 51,6% a fronte del 48,4% di intenzioni a favore. 

A comunicare l'esito del referendum è stato il sindaco della città, Olaf Scholz: "E' un risultato amaro per noi - le parole del primo cittadino di Amburgo - ma senza l'appoggio della maggioranza degli aventi diritti al voto non si terranno qui le Olimpiadi del 2024". La notizia fa doppiamente rumore, sia perchè Amburgo aveva puntato molto sulla propria candidatura, superando in volata anche la nomination di Berlino, in una sfida tutta interna alla Germania, sia perchè si tratta del terzo caso di rinuncia a cinque cerchi in pochi mesi. Prima Monaco di Baviera aveva abdicato alla possibilità di ospitare i Giochi invernali del 2022, poi assegnati a Pechino, successivamente Boston, in maniera più eclatante, si era tirata indietro come candidata degli Stati Uniti adducendo motivazioni di tipo economico. Restano dunque in corsa - salvo sorprese dei prossimi mesi - Parigi, Los Angeles, Budapest e Roma, con le prime due già date per favorite rispetto alla capitale ungherese e a quella italiana. Un altro duro colpo all'immagine del Comitato Olimpico Internazionale, mai così in difficoltà come in questo 2015, alle prese anche con le polemiche per la gestione e la costruzione delle infrastrutture necessarie allo svolgimento dei prossimi Giochi Estivi di Rio de Janeiro. "Ci sono ancora candidate molto forti - si legge in un comunicato del CIO di poche ore fa - e grazie a loro possiamo guardare avanti verso delle entusiasmanti Olimpiadi del 2024".

La decisione finale verrà presa dal Comitato solo nell'estate del 2017 (in una convention che si terrà a Lima, in Perù), ma già si parla di possibili new entries nella rosa delle città ospitanti, tra cui nuovamente Toronto, che ha però immediatamente smentito l'ipotesi di un rimpiazzo in extremis. Negli Stati Uniti sono convinti che Los Angeles sia già in vantaggio sulle dirette concorrenti, avendo presentato un progetto completo nell'arco di pochissimi mesi, progetto che vanta impianti di primissimo livello come il Coliseum, lo Staples Center, il Dodgers Stadium, l'Inglewood Forum, il Rose Bowl di Pasadena e il Pauley Pavilion di UCLA. Resta la delusione di Amburgo e di tutta la Germania, che erano partite in anticipo rispetto alla concorrenza, indicando in maniera dettagliata le proprie strutture, ora costrette a innestare una brusca retromarcia dopo un referendum che ha sancito definitivamente l'ostilità della cittadinanza per un evento così importante, evidentemente ritenuto troppo dispendioso per le casse degli enti pubblici e non compatibile con le prospettive a lungo termine della città tedesca.