Il 2016 è appena arrivato e manca sempre meno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Quante volte un anno con il 6 come ultima cifra è stato quello dei giochi a cinque cerchi? Che cosa è accaduto nel bene e nel male? Riavvolgiamo l'album dei ricordi e scopriamolo.

Sarà la sesta volta in cui un'edizione delle Olimpiadi avrà luogo in un anno, dove il 6 è presente come ultima cifra. In precedenza ciò è accaduto in altre 5 occasioni: Atene 1896, Berlino 1936, Melbourne 1956, Montreal 1976, Atlanta 1996. Avrebbero potuto essere in totale 8, ma l'edizione di Atene 1906 non viene considerata come ufficiale a tutti gli effetti e quella di Berlino 1916 non è stata disputata per la Prima Guerra Mondiale. La I Olimpiade dell'era moderna in terra ellenica ha visto diventare realtà il sogno del barone de Coubertin. Il primo medagliato, lo statunitense James Brendan Connolly, è stato salutato dal pubblico dello stadio Panathinaiko, al grido di "Nike" (vittoria). Il primo storico vincitore della maratona è stato l'atleta di casa Spiridon Louis. L'italiano Carlo Airoldi dopo un viaggio avventuroso per raggiungere la Grecia, non ha potuto partecipare ai giochi, finendo squalificato per professionismo. Trent'anni dopo l'undicesima Olimpiade, nel 1936, è stato il più grande inganno fatto al mondo da Hitler, Goebbels e dalla Germania nazista. Infatti dietro la maschera degli ideali pacifici dei giochi a cinque cerchi, si celava la volontà di potenza e guerra. E' stata la prima Olimpiade televisiva, limitatamente al territorio tedesco. L'uomo copertina è stato lo statunitense Jesse Owens. Per l'Italia è arrivata la prima e unica medaglia d'oro nel calcio, con allenatore Vittorio Pozzo. Il nostro paese ha festeggiato pure il successo di Ondina Valla negli 80 metri ostacoli di atletica leggera. Vent'anni dopo, nel 1956 (ad undici dalla fine delle ostilità belliche), per la terza volta si è andati oltreoceano, la prima nell'emisfero australe. La sedicesima Olimpiade infatti si è svolta a Melbourne nella terra dei canguri. Il comitato organizzatore dei giochi ha avanzato pretese economiche troppo alte per i diritti televisivi, quindi la Rai ha rinunciato ad acquistarli. Nella memoria collettiva degli sportivi è rimasto impresso l'incontro di pallanuoto tra Ungheria ed Urss. Questo match viene ricordato come il più sanguinoso della storia, per la quantità di calci e pugni tra giocatori. Era ancora troppo vicino il ricordo della repressione della rivoluzione d'Ungheria. Nel ciclismo su strada ha vinto per l'Italia il "Treno di Forlì" Ercole Baldini, ma sul podio non c'era il disco con l'inno di Mameli.

Vent'anni dopo, nel 1976, per la sesta volta si è gareggiato in territorio extraeuropeo, per la quarta nel continente americano. La ventunesima edizione delle Olimpiadi si è disputata a Montreal, in Canada. La città ha impiegato anni per risanare le proprie casse, causa le folli spese sostenute per l'evento a cinque cerchi. Purtroppo la lezione non è servita nè ad Atene, nè a Torino, basti osservare la situazione degli impianti post 2004 e 2006. A Montreal è stata un'edizione in chiaroscuro per l'Italia e non solo perchè la Rai non aveva ancora iniziato ufficialmente le trasmissioni a colori. Il nostro paese ha conquistato solamente 13 medaglie, ottenendo il quattordicesimo posto nel medagliere, il piazzamento più basso nella storia dei giochi estivi. Gli unici 2 ori per l'Italia sono arrivati da: Klaus Dibiasi nei tuffi e da Fabio Dal Zotto nel fioretto individuale di scherma, dopo 40 anni di astinenza in questa disciplina. Vent'anni dopo nel 1996, per la nona volta in territorio extraeuropeo, la sesta nel continente americano e la quarta negli Usa, la ventiseiesima Olimpiade si è disputata ad Atlanta. Sono stati giochi spudoratamente commerciali fin dalla cerimonia d'apertura, con la sfilata delle automobili Chevrolet. Ha commosso il mondo Muhammad Ali come ultimo tedoforo. Michael Johnson ha batturo il record mondiale di Pietro Mennea sui 200 metri, che resisteva dal 1979. Per l'Italia ricordiamo gli ori di: Yuri Chechi agli anelli nella ginnastica artistica e di Paola Pezzo nella mountain bike, quest'ultima disciplina ha esordito nei giochi così come il beach volley. Per quanto riguarda la pallavolo indoor in tanti abbiamo sofferto, vedendo sfumare al tie break, il sogno di vittoria a cinque cerchi per la nazionale maschile della "Generazione dei Fenomeni".

L'appuntamento sarà a Rio de Janeiro, in Brasile dal 5 al 21 agosto prossimi. Sarà la trentunesima edizione delle Olimpiadi, la prima volta in Sudamerica e in questo paese, la dodicesima in territorio extraeuropeo. Ciò avviene 2 anni dopo i Mondiali di calcio e 1 dopo la Final Six di World League maschile di pallavolo. Riuscirà ad essere volano di sviluppo l'evento per l'intero Brasile? Verranno rispettati i tempi di consegna per gli impianti e dopo continueranno a funzionare una volta spento il braciere olimpico? Citando Emis Killa: "se andrà bene si festeggerà... Questa sera c'è il delirio al Maracanà".