Margarita Mamun arrivava in testa alla finale individuale di ginnastica ritmica a Rio e non ha deluso le aspettative. La ginnasta russa ha portato in pedana quattro esercizi superlativi, ottenendo punteggi stratosferici che le hanno permesso di essere al comando fino alla fine. 76.483 il punteggio complessivo, irraggiungibile da tutte le altre rivali, che non sono riuscite ad insidiarla. La Mamun ha mantenuto il comando per tuta la finale, rimanendo in testa in ogni rotazione ed imponendosi poi con un eccellente esercizio al nastro, che l’ha poi proclamata campionessa olimpica.

Per una ginnasta russa che sorride ce n’è un’altra decisamente delusa. Yana Kudryavtseva puntava alla medaglia d’oro, voleva dare filo da torcere alla connazionale e aveva le carte in regola per farlo. Ma con gli attrezzi l’insidia è sempre dietro l’angolo e, proprio quando sembrava filare tutto liscio, nella terza rotazione la caduta dell’attrezzo ha fatto crollare il punteggio. Clavetta a terra per la Kudryavtseva, che a fine esercizio ha lasciato la pedana disperata, consapevole di aver buttato alle ortiche la sua occasione per un banale quanto clamoroso errore. Nulla da fare per la russa, dunque, che si è però ripresa al nastro, chiudendo con il punteggio complessivo di 75.608 e conquistando una medaglia d’argento, anche se amara.

Se la lotta per l’oro non ha avuto gara dalla terza rotazione in poi, la conquista del bronzo ha lasciato con il fiato sospeso fino alla fine. A giocarsela Yeoniae Son e Ganna Rizatdinova, molto vicine in classifica. Ottima finale per la coreana, che si è dimostrata più matura e forte. Qualche piccola sbavatura al nastro nell’ultima rotazione però non le ha permesso di ottenere un punteggio che la facesse restare tranquilla (72.898). La Son è stata così beffata proprio alla fine dall’ucraina. Splendido l’esercizio al nastro nell’ultima rotazione per la Rizatdinova, che è poi balzata in terza posizione con il punteggio di 73.583 conquistando la medaglia di bronzo.

Quarta e un po’ delusa la Son, che precede Melitina Stanoiuta, quinta alla fine a autrice di un esercizio disastroso alle clavette, con doppia caduta dell’attrezzo. Per la bielorussa il punteggio non è andato oltre 71.133. La sesta posizione è occupata dalla connazionale Katsiaryna Halkina (70.932), mentre è settima Neviana Vladinova (70.733). Restano più attardate le altre finaliste, che hanno portato in pedana esercizi più semplici o conditi da qualche imprecisione in più: Carolina Rodriguez chiude in ottava posizione (69.949), davanti a Marina Durunda, nona (69.748). Chiude il gruppo Kseniya Moustafaeva, decima (68.240). 

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