La seconda giornata di nuoto in acque libere non riserva soddisfazioni alle "cuffie" azzurre. I portacolori di casa Italia "annusano" da vicino l'odore del podio, sfidando a viso aperto i mostri sacri delle specialità di fondo, ma al termine restano piazzamenti e amarezza. Da applausi l'attitudine di Federico Vanelli e Matteo Furlan. Il primo sbuca spalla a spalla con gente come Spyridon Gianniotis e Thomas Lurz, chiudendo al quarto posto, quando sul finale stacca la comitiva l'olandese Weertman. Il secondo, più coperto, è quinto al tocco. 

A infiammare la gara la voglia di rivincita dell'eterno Lurz, sulla sua distanza. A trarre in inganno il tedesco è forse l'eccessivo dispendio energetico, perché quando si decide la gara la bracciata più lieve di Ferry Weertman fa la differenza. Il tedesco è argento, bronzo è Drattcev. 

Al termine della 10 maschile, al via la 5 al femminile, con partenza a intervalli. Sfida con se stessi, senza la lotta in acqua tipica del nouto di fondo. La miglior carta azzurra è Rachele Bruni, già in evidenza nella gara d'apertura che ha regalato il bronzo alla Ponselè. A lungo vicino al podio, Rachele chiude quinta a una quindicina di secondi dal bronzo di Mireia Belmonte Garcia. Oro, senza se e senza ma, alla tedesca Harle, dominatrice della 5 km. Sul secondo gradino del podio la Van Rouwendaal. Quarta la Risztov.