Alla fine c'è sempre Martina. L'Italia, nel panorama natatorio, gode di poche certezze. Sappiamo che in piscina possiamo contare su Federica Pellegrini, che, dal trampolino, Tania Cagnotto è ormai cinese d'Europa. La terza punta di diamante, di una squadra rigorosamente al femminile, è Martina Grimaldi. Il nuoto di fondo, movimento in salute, regala all'Italia la seconda gioia in rosa, dopo il bronzo nella 10 di Aurora Ponselè. 

Stavolta il metallo è di quelli pregiati, perché come a Barcellona, allora la scena aveva contorni più ampi, mondiali, è l'azzurra a toccare per prima sulla linea del traguardo, dopo una gara condotta con la consapevolezza di essere punto di riferimento e insieme favorita d'obbligo. Sono sette i secondi che separano l'oro d'Italia dall'argento magiaro di Anna Olasz, con l'esperta Maurer in terza piazza. 

Stesso copione rispetto a quanto visto un anno fa in acque catalane. Anche allora una 10 sottotono, conclusa solo in dodicesima posizione. Qui, a Berlino, una Grimaldi non convinta dopo quella che da sempre è considerata la sua gara ideale. Una bracciata pesante al momento di voltare pagina, di esprimere il massimo sforzo. Altra storia oggi, nelle oltre cinque ore di gara. 

Sesta e settima Ilaria Raimondi e Alice Franco, perfette vallette della regina d'oro. 

La distanza più massacrante premia anche la compagine maschile. L'Italia soffre il ritmo elevato imposto da rivali pericolosi e a farne le spese è Valerio Cleri, a lungo protagonista. A sorpresa spunta Edoardo Stochino. Il bronzo al collo dell'azzurro ha il sapore della vittoria, del carattere. Una lunga volata per stroncare il tedesco Waschburger. Quinto Mario Sanzullo.