Kazan si tinge d'azzurro. Matteo Furlan regala all'Italia la prima medaglia della rassegna iridata. Nella 5 km di fondo, l'azzurro conquista il bronzo alle spalle del sudafricano Chad Ho e del tedesco Rob Muffels. Il risultato odierno rappresenta il punto più alto della carriera di Furlan, bravo a domare nelle agitate acque russe atleti di primo livello, come il russo Drattcev, quarto, e il tedesco Wellbrock, quinto. L'altro azzurro, Sanzullo, chiude in ottava posizione.

Una gara d'attacco quella di Furlan, sempre nelle posizioni di testa. Tocca infatti al nuotatore italiano accendere la miccia nella seconda parte di gara. Nel corso del secondo giro, Furlan si presenta in testa, assumendosi rischi e responsabilità, alle sue spalle vecchi marpioni della distanza e del nuoto in acque libere. L'ultima boa, quella che immette nel tratto conclusivo, tradisce l'azzurro, sballottato da diversi contatti e sommerso dalle onde.

L'incertezza prende il sopravvento, si creano tre sezioni di gara, con gli atleti in cerca del punto più favorevole per sfruttare l'abbrivio della corrente. Al tocco è duello per l'oro, con Chad Ho che indossa il metallo più prestigioso, mentre Furlan trova la zampata da medaglia, bruciando per decimi diversi avversari.

Gara, quella maschile, su ottimi ritmi, senza però decisi cambi in grado di spezzare il gruppo. I primi squilli nei chilometri conclusivi, con gli atleti comunque vicini al tocco. Altra storia rispetto alla medesima distanza al femminile, conclusasi col successo dell'americana Anderson.