L'avventura mondiale riserva la prima amarezza al Settebello di Sandro Campagna. L'ottimismo della vigilia non trova risposte in acqua, perché la Grecia conferma le ottime cose mostrate nel periodo d'avvicinamento alla campagna di Russia. Manovra fluida, difesa consistente, freddezza mentale. Lo stop di misura, 11-10, costringe gli azzurri a una pronta reazione. Il secondo incontro, con la Russia, diventa ora decisivo.

L'inizio azzurro è confortante, Aicardi riceva palla e scarica in porta. L'illusione dura una manciata di secondi, perché il Settebello, disattento, cade tre volte. Kolomvos punisce il ritardo di Figlioli, Afroudakis fornisce un saggio di talento. Luongo e Giorgetti riportano l'equilibrio, prima delle ultime segnature di Mourikis e dello stesso Giorgetti (rigore, dopo una grande combinazione Velotto-Figlioli).

L'Italia non riesce mai a mettere la testa avanti e nel secondo tempo incorre nel momento di maggior difficoltà. Tempesti è monumentale, ma Afroudakis e Genidounias firmano il +2 Grecia. Aicardi - aggancio straordinario - rimette l'Italia in scia all'intervallo lungo.

Lo strappo greco ad inizio terzo parziale, con Gounas e Fountoulis. Sotto 8-5, l'Italia chiede aiuto ai giocatori di maggior spessore. Figlioli si carica sulle spalle  i compagni. Infila sotto la traversa l'8-6 e poco dopo colpisce ancora, fissando il punteggio sul 9-8 Grecia. Quando mancano cinque minuti al termine dell'incontro, Baraldi si sblocca e pareggia la partita. Una doppia inferiorità costa non poco alla nostra nazionale. Mourikis fa 10-9, l'urlo di Luongo vale l'ennesima parità, ma l'ultima parola è di Afroudakis (rigore dubbio). Sfuma l'opportunità in chiusura, per il Settebello la strada è in salita.