Giovane e bella l'Italia della pallanuoto. Ragazzi di talento, allenati alla sofferenza, alla fatica, convinti di poter competere ai massimi livelli, di poter strappare il sogno mondiale dei campioni in carica. I maestri magiari entrano in acqua con l'ardire di chi porta in dote un passato ricco di successi, con la volontà ferrea di cancellare la pattuglia azzurra. Nagy ha la mimica consueta, il ghigno beffardo, ma via via quel sorriso di scherno si trasforma in rabbia e paura, perché chi insegue di colpo prende la testa. Di Fulvio scavalca l'Ungheria a una manciata di minuti dal termine. L'Italia, aggrappata alla sua storia iridata, mette la testa avanti poi si ritrae e difende il fortino. La forza del gruppo, un insieme che si fonde in un unico elemento. Tempesti scappa con la palla, Campagna ferma la partita, è finita! Il Settebello è in semifinale, un'immagine straordinaria, un'impresa grande.

Figlioli "inciampa" nel palo in avvio, ma è l'Ungheria a passare, grazie al gol in superiorità di Denes Varga. Angolo alto, Tempesti non può nulla. Nagy dice "no" a Giacoppo e a Figlioli, con l'aiuto della sorte, l'Italia pecca in precisione. Giorgetti vede Aicardi, ma il centro non può agganciare per il tap-in. Arriva così il raddoppio magiaro. Erdelyi infila all'angolo basso, confermando l'ottima media dei nostri avversari con l'uomo in più. Si scuote sul finire di tempo la squadra di Campagna. Giorgetti riavvicina gli azzurri, splendido è poi Di Fulvio a innescare, allo scadere, Baraldi. Botta volante del centro e parità. 2-2.

Un'incertezza italiana porta al nuovo vantaggio Ungheria. La difesa lascia troppo spazio a Daniel Varga. Per il bombardiere ungherese un gioco da ragazzi superare Tempesti. Una circolazione veloce, in superiorità, consente all'Italia di trovare l'immediata replica. Di Fulvio non perdona. Daniel Varga concede il bis, mentre il Settebello stenta in fase offensiva. La manovra è prevedibile e la difesa magiara ha gioco facile. Gli azzurri restano in partita grazie a una difesa compatta. Con Gitto nel bozzetto, l'Italia regge, ma la traversa nega la gioia a Di Fulvio prima dell'intervallo lungo. 4-3 Ungheria.

Tempesti è super su Harai, Giacoppo gioca bene d'anticipo, ma l'Ungheria realizza comunque il +2, merito, come sempre, di Daniel Varga. Implacabile, con Presciutti fuori. Il carattere del Settebello è però encomiabile. Una fucilata di Figlioli, nel momento più delicato, restituisce linfa alla nostra formazione e Luongo, dal nulla, pesca il pari, con una conclusione da lontano. 5-5, 8 al termine.

L'inizio del quarto tempo è nel segno della coppia Tempesti - Di Fulvio. Il primo vola a cancellare l'Ungheria, il secondo fissa il primo vantaggio azzurro. 6-5. Harai spegne l'urlo dell'Italia, ma Presciutti coglie il momento buono per il primo gol iridato. Giro-palla entusiasmante, da parte a parte, fino all'appoggio al centro. Luongo si esalta, è +2 Italia. Campagna richiama i suoi, il finale è rovente. Con l'uomo in più, l'Ungheria si riporta a una lunghezza e ha poi la palla del pareggio. Figlioli è fuori, ma il Settebello scala perfettamente, Tempesti chiude, Campagna corre a chiamare time-out. Una manciata di secondi, Kazan si colora d'azzurro. 8-7 Italia.  

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo