A Dubrovnik, in una piscina che è l'essenza della Pallanuoto, il Settebello compie l'impresa e piega, dopo oltre due anni, la Croazia di Tucak, al termine di sfida come di consueto al cardiopalma. Uno schiaffo alle tre battute d'arresto della precedente edizione, un'iniezione di fiducia in vista della prossima rassegna continentale. Un protagonista assoluto, Christian Presciutti, decisivo negli otto minuti che sanciscono il sorpasso azzurro e la resa croata. Al termine è 9-8 Settebello. La nostra Nazionale firma così la terza vittoria in altrettante uscite e sale al comando, in solitaria, del raggruppamento con 9 lunghezze. Croazia ferma a 6, più indietro Russia e Turchia. 

La Croazia batte il primo colpo al centro, con Sukno che punisce l'inferiorità azzurra. Nel parziale d'apertura è Di Fulvio a mantenere l'Italia in linea di galleggiamento. Due conclusioni chirurgiche per agganciare la formazione di casa, prima della botta dal perimetro di Fondelli che porta per la prima volta avanti gli azzurri. 

Obradovic impatta sul 3-3 e l'Italia incassa un uno-due in avvio di secondo tempo che porta il primo campanello d'allarme, prontamente spento da un lesto Aicardi. Quando mancano 37 secondi all'intervallo lungo, il centroboa ha la palla per il nuovo sorpasso, ma sulla traversa si spegne un comodo tap-in ed è invece la Croazia ad alzare la voce con Muslim. 5-4. 

L'Italia soffre terribilmente con l'uomo in più, Pavic si oppone con costrutto e la manovra non è abbastanza rapida. Bukic fa +2 Croazia dall'out di sinistra della zona d'attacco. Sale in cattedra Presciutti. Finta e sassata a superare il n.1 croato. Buric punisce però nuovamente gli azzurri, dopo il montante di Jokovic. Bodegas spreca e l'Italia rischia il tracollo. Fondamentale la rete di Bini, che accorcia, sul 7-6, primi degli otto minuti finali. 

Per due volte il Settebello manca il pari, ma Tempesti è enorme in uscita. Sukno va segno per l'8-6, scatenando la rabbia del campione azzurro. Sembra chiusa, ma c'è Presciutti. Prima colpisce all'angolo, poi, dopo il pari di Gitto, inventa una palombella che beffa Pavic. Palo interno, calottina del portiere e gol. 8-9, Italia da corsa. Figlioli divora due colossali chance per mettere in cassaforte il match, diventa quindi gara di trincea. La Croazia ha 14 secondi per andare a segno, ma la difesa italiana è granitica. Urlo Settebello a Dubrovnik.