Una vittoria di squadra, un calcio alle critiche. L'Italia si dimostra gruppo, oltre le paure, aldilà delle incertezze. La batosta con il Brasile risveglia l'animo guerriero di campionesse sopite dal tempo. Contro la Cina, Bonitta ritrova la sua Italia, capace di soffrire, lottare, vincere. Non mancano gli errori, ma sono inseriti in un contesto di volontà e alternative. 

Decide il tie-break, al termine di un incontro in perenne altalena, con l'Italia, trascinata dall'innata classe di Piccinini e Del Core che scappa via nel primo set, senza risentire dell'assenza, pesante, di Lucia Bosetti. I patemi cominciano nel secondo parziale, quando non basta una Centoni extra-lusso. 

La Cina ha in pugno l'incontro e anche il terzo sembra scappare via. Bonitta corre ai ripari e si affida a Fiorin e Signorile. Noemi infila una serie incredibile al servizio. Scalda pubblico e partita, girando l'inerzia dell'incontro. Si passa dal 20-17 Cina al 23-20 Italia. 

I problemi fisici di Centoni limitano però l'Italia, che ripiomba, nel quarto, nel baratro. Al tie-break Bonitta pesca il jolly. Caterina Bosetti sostituisce Piccinini e sigla il successo. 

Le azzurre chiudono a quota 5 punti, alle spalle del Brasile. Ora la seconda fase, a Hong Kong, con Giappone, Thailandia e Cina. 

Il punteggio finale: 25-18, 18-25, 25-22, 18-25, 15-10.