Per un attimo è stata vera Italia. Un primo set giocato con libertà di pensiero e azione, convinzione in ogni punto, a tratti addirittura spavalderia. La nostra Nazionale mostra in un frangente un potenziale conosciuto, ma ancora oscuro in terra polacca. Di fronte ai padroni di casa, in una meravigliosa cornice colorata di bianco e rosso, l'Italia di Berrutto gioca, per atteggiamento, il miglior parziale della rassegna iridata. La grinta di Lanza, l'urlo di Vettori, solitamente moderato nelle manifestazioni di gioia, la leadership di Travica. Sembriamo una squadra. L'elisir di buon volley dura però poco più di un set, perché ripiombiamo in fretta nelle nostre paure. 

Conquistato per 25-19 il set d'apertura, restiamo a contatto anche nel secondo con la Polonia, ma ci perdiamo in proteste ed errori. Mentre i nostri avversari, risistemati da qualche cambio tattico, alzano la pressione a muro e sfruttano il fattore casalingo per caricarsi e caricare, noi ci spegnamo in proteste, talvolte giuste, ma deleterie per concentrazione e attenzione. Il secondo e il terzo parziale segnano un significativo allungo polacco, ma l'Italia ha ancora la forza per restare in partita. 

Nel quarto ci portiamo avanti fino al 18-16. Combattiamo punto a punto, e con, una correzione del secondo arbitro, impattiamo a quota 24. Non c'è però nulla da fare perché la Polonia trova subito il break decisivo per chiudere l'incontro, condannando l'Italia alla quinta sconfitta in sette uscite. I padroni di casa tornano a respirare dopo lo stop con gli USA, mentre gli azzurri si interrogano sul futuro. Si complica la corsa verso Rio, con un ranking per forza di cose rivisto dopo la pessima prestazione mondiale. 

Polonia - Italia 19-25, 25-18, 25-20, 26-24