Quella maglia rossa che supera ogni rivalità, quella maglia rossa che per ogni rugbista britannico vale come una convocazione Olimpica per un atleta: perchè, proprio come le Olimpiadi, i tour dei British and Irish Lions nell'emisfero Sud si svolgono ogni quattro anni e, poter indossare la maglietta della rappresentativa che unisce tutte e quattro le federazioni rugbistiche d'oltremanica, è un onore e un privilegio pressochè unico.
E quest'anno i Leoni britannici tornano a fare visita a una delle grandi potenze dell'emisfero Sud, in questo caso l'Australia.  Si inizia il primo di giugno, a Hong Kong, in un match contro i Barbarians, poi si va in Australia per una serie di match che culmineranno con il triplice scontro contro gli Wallabies, preceduta da alcuni incontri con selezioni locali. L'ultima volta che i Lions visitarono l'Australia fu nel 2001 e il tour si concluse con un parziale di 2-1 per gli Australiani, che dopo aver perso il primo test match per per 29-13, vinsero i successivi due rispettivamente 35-14 e 29-23. Quel tour fu anche il primo di una serie di tre sconfitte consecutive che i Leoni sperano di interrompere quest'anno: a quel tour in Australia, fece infatti seguito il disgraziato tour del 2005 in Nuova Zelanda, quello famoso per il placcaggio che pose subito fine al tour di O' Dirscoll, uscito con una spalla a pezzi da un poco amichevole incontro ravvicinato con Mealamu e Umaga. Per la cronaca, quel tour vide poi una nettissima affermazione della "marea nera" che travolse letteralmente gli avversari e si portò a casa tutti i test: 21-3, 48-18 e 38-19 furono i punteggi con cui fecero mesto ritorno in patria i Leoni e con cui finì la carriera internazionale di Sir Clide Woodward, selezionatore in quell'occasione, travolto dalle polemiche per la cattiva gestione del tour e per l'atteggiamento spocchioso e supponente tenuto nei confronti degli avversari.
Nel 2009 furono gli Springboks sudafricani a vincere il tour contro i Lions scesi a far loro visita, guidati nell'occasione in panchina dallo scozzese Ian McGeechan: Gatland è dunque chiamato alla svolta, a portare a casa un tour vincente che manca dal lontano 1997, quando i Leoni tornarono trionfatori dalla spedizione in Sud Africa.

A tutto Galles - Per riuscire nella sua impresa, Gatland si affida in buona parte ai giocatori del Galles fresco di riconferma come campione del 6 Nazioni: saranno ben quindici infatti i giocatori componenti la pattuglia dei Dragoni, a cominciare da quel Sam Warburton eroe negativo nella semifinale mondiale contro la Francia nel 2011 e ora insignito della fascia di capitano. All'estremo oppsto, sono solo tre gli scozzesi convocati da Gatland, la seconda linea Richie Grey e l'ala Sean Maitland (in realtà neo-zelandese ma naturalizzato per la anzionale del Cardo), cui si aggiiunge l'estremo Stuart Hogg. A completare la rosa dei 37 nomi, 10 inglesi e 9 irlandesi. Non ci sarà Johnny Wilkinson, autore negli ultimi tempi di prestazioni monstre malgrado l'età non propriamente verde, ma il ruolo di apertura è in buone mani qualsiasi sia la scelta operata da Gatland al momento di comporre la formazione titolare, visto che tanto Sexton quanto il giovane inglese Farrell sono assolute garanzie. Non c'è traccia di ingelsi nel triangolo allargato, tutto di marca celtica (tre gallesi, due irlandesi e due scozzesi) Di seguito l'elenco completo dei convocati divisi per ruolo:

Estremi: Leigh Halfpenny (Galles), Stuart Hogg (Scozia), Rob Kearney (Irlanda)
Ali: Tommy Bowe (Irlanda), Alex Cuthbert e Geroge North (Galles), Sean Maitland (Scozia)
Centri: Johnatan Davies e Jamie Roberts (Galles), Brian O' Driscoll (Irlanda) e Manu Tuilagi (Inghilterra)
Aperture: Owen Farrell (Inghilterra), Johnny Sexton (Irlanda)
Mediani di mischia: Conor Murray (Irlanda), Mike Philips (Galles), Ben Youngs (Inghilterra)
Piloni: Dan Cole, Matt Stevens e Mako Vunipola (Inghilterra), Cian Healy (Irlanda), Gethin Jenkins e Adam Jones (Galles)
Tallonatori: Dyaln Hartley e Tom Youngs (Inghilterra), Richard Hibbard (Galles)
Seconde Linee: Geoff Parling (Inghilterra), Ian Evans e Alun Wyn Jones (Galles), Paul O'Connell (Irlanda) Richie Grey (Scozia),
Terze linee: Tom Croft (Inghilterra), Toby Faletau, Dan Lydiate, Justin Tipuric e Sam Warburton (Galles), Jamie Heaslip (Irlanda)

Parola al campo - Gatland ha quindi compiuto le sue scelte, destinate sicuramente a creare dibattito oltremanica dove il rugby è seguitissimo e dove ogni tour dei Lions è atteso quasi quanto da noi il mondiale di calcio. Il selezionatore che ha condotto il Galles alla vittoria con grande slam nel Six Nations dell'anno scorso e che è stato regista sottotraccia dell'affermazione di quest'anno ora non più permettersi il benchè minimo errore, perchè ormai alla partenza per l'Australia manca un mese esatto. Fatte le scelte dei convocati, ora ci sarà la'rduo compito di far coesistere tutte assieme queste stelle del rugby britannico, senza creare tensioni e attriti che potrebbero spaccare lo spogliatoio e che già nei precedenti tour si erano palesati, influendo non poco sul negativo esito di quelle spedizioni.