A Oberhof, in uno dei luoghi culto del biathlon, le firme di grandi personaggi nelle due sprint che fanno da apertura alla tre giorni di gare. Trionfano Svendsen e Domracheva, talenti già in grado di assaporare la vetta, ma per diversi motivi da tempo lontani da risultati degni del talento. Il maltempo rende ostico, ancor di più, il poligono. Nebbia e vento accompagnano gli atleti. Emergono i fuoriclasse, padroni della situazione, capaci di gestire il momento.

 

Il podio della dieci maschile racchiude il meglio del circuito. Vince, come detto, Svendsen, nonostante i due errori al primo poligono. Paga a caro prezzo l'incertezza finale un ritrovato Bjoerndalen, bruciato dal connazionale nell'ultimo giro. Una sfida imperniata sull'esecuzione inarrivabile del re di questo sport, contro il miglior passo del più giovane rivale. Un pugno di decimi condanna il cannibale Ole. Terzo Martin Fourcade, il leader di Coppa, dopo un avvio superbo. Quarto Ustygov. Si conferma il giovane Boe, decimo. Italia lontana, con Lukas Hofer trentunesimo.

 

Finalmente la gara perfetta per Darya Domracheva. Spesso la più forte nella componente fondo, ma talvolta imprecisa. Sbaglia una sola volta, nella seconda sessione, a giochi ormai conclusi. Paga 30 secondi la rediviva Makareinen che, pur mostrando di non aver ancora risolto i problemi in piedi, due errori oggi, sfrutta abilmente una giornata difficile per tutte le avversarie. Un buon auspicio in vista di Sochi. Terza l'ucraina Pidrushna, con il 10/10. Quarta Tora Berger, che paga, come sempre quest'anno, i problemi reiterati a terra. Nono posto per una grande Wierer. Peccato per il giro di penalità corso nel primo poligono.

 

 

Il programma prosegue ora con le due gare a inseguimento. Domracheva favorita d'obbligo in campo femminile, mentre entusiasmante la situazione al maschile, con Fourcade e Ustyugov che proveranno a rientrare sul duo norvegese.