Tour de Ski: Northug e Johaug riaprono i giochi

Il ritorno. Mai considerare domi fuoriclasse come Northug e Johaug. La lunga distanza della quinta tappa, nel surreale percorso disegnato da Cortina a Dobbiaco, tra salite, insidie e paesaggi di artistica montagna, aveva fatto pensare a un Tour de Ski con poco da raccontare. Il bello di una corsa a tappe come questa è invece l'indecifrabilità di format, sciatori, scenari. Jacobsen e Sundby avevano condotto dal primo all'ultimo metro, per un'infinità di km, senza cedimenti. All'alba della frazione in classico, prima della scalata del Cermis, tutto sembrava a favore dei leader. Ma il nemico, che spesso alberga in casa, vestiva la stessa divisa.

Nella 10 km maschile è arrivato il primo successo stagionale del vichingo Northug, che via via trova condizione e motivazioni, spaventando avversari presenti e assenti, soprattutto se lo sguardo è posto un po' più in là, verso la Sochi olimpica. Doma la tecnica che meno gradisce, dopo un secondo posto, intelligente, nella 35 km. Il distacco da Sundby, secondo, resta importante, ma il campione è tale, che merita perlomeno una chance. Darlo per morto, prima dei terribili 9 km finali, potrebbe essere errore fatale.

Therese Johaug era la favorita d'obbligo. L'assenza forzata di Bjoergen e quella voluta di Kowalczyk avevano sgomberato il campo per la bionda scandinava. La 15 km a tecnica libera aveva mostrato però un'atleta capace di spingere solo a tratti. Il suo incedere senza sosta più frammentario del solito, come sopito, non era riuscito a scalfire le certezze di Astrid Jacobsen. A sorpresa sono bastati 5 km, a passo alternato, in cui solitamente non resta che limitare i danni, per riaprire il Tour, quasi portarlo totalmente dalla sua parte. Resta una manciata di secondi a dividerla dalla vetta. Poco, osservando quegli infiniti tornanti che Johaug ama e Jacobsen teme.

10 km a tecnica classica maschile, ordine d'arrivo: