Non riposa il mondo del biathlon. Nemmeno il tempo di archiviare la tre giorni di Oberhof, che è già tempo di scendere sulla pista di Ruhpolding, per assaporare la storia che impregna una delle tappe leggendarie di questo sport. La staffetta femminile apre un programma ricco e interessante, aldilà delle assenze di rito. Staffetta, quindi prova a squadre. In quattro per una nazione che cerca il trono. E, da squadra, trionfa la Russia, che non esibisce performance stellari, ma regola la concorrenza, con continuità e attenzione. Glazyrina, Zaitseva, Starykh e Vilukhina contengono il ritorno di Germania e Norvegia e festeggiano la prima brillante affermazione stagionale in questo format. Le teutoniche, senza Henkel, celebrata a Oberhof per il quarto posto nella Mass e in odore di addio a fine anno, pagano la brutta partenza della giovane Preuss. Non basta una grande Sachenbacher, che conferma i progressi notevoli, dopo l'approccio difficile dello scorso anno con una disciplina del tutto nuova. Stessa sorte per la Norvegia. Doppia penalità per Eckoff in avvio, a vanificare la buona prestazione di Solemdal, Flatland e Berger.

 

Quarta chiude l'Ucraina, che, senza Pidrushna, vede sfumare il podio. L'Italia termina ottava, con una grande Wierer al poligono. Gontier, Runggaldier e Oberhofer tengono le azzurre in lotta per posizioni di rilievo, ma il finale non è all'altezza.

 

Domani il programma di Ruhpolding continua con un'altra staffetta, stavolta al maschile. Assenti in questa tappa Bjoerndalen e Fourcade.

 

Staffetta femminile, ordine d'arrivo:

  1. Russia (0+7) 1:49'42”2

  2. Germania (1+5) + 6”2

  3. Norvegia (2+8) + 16”7

  4. Ucraina (0+5) + 37”7

  5. Francia (1+5) + 1'32”4

     

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo