Oberhof si tinge di giallo poco prima del via. La partenza della sprint, al maschile, slitta in avanti, perché il meteo inclemente rende non percorribile il tracciato. La neve fresca sistema il percorso e si parte, senza Svendsen, messo fuori causa dall'influenza. Non mancano però le emozioni e al termine due personaggi si elevano al di sopra di avversari e vento. Martin Fourcade non sbaglia il primo match point della stagione e con un perfetto poligono in piedi chiude la partita aggiudicandosi la gara. Alle sue spalle, una manciata di secondi più indietro, l'eterno Bjoerndalen. Occorre nuovamente scomodare il libro dei record per il norvegese. 

Dopo lo smacco patito in staffetta per mano del russo Shipulin, Ole medita riscatto e compie un'impresa ai limiti della leggenda. A quasi 41 anni sale sul podio, in terra tedesca, superando il record stabilito dal compagno Hanevold. Leggenda. 

La Russia completa il podio, ma non con l'atteso Shipulin - controprestazione e brutta botta nella generale - bensì con il redivivo Lapshin. Non basta una furiosa rimonta al piccolo Boe. I due errori in piedi chiudono la porta delle prime tre piazze. 

L'Italia non trova i fasti consueti ormai al femminile, ma si gode l'avvento di Bormolini. Ventunesimo al traguardo, con un solo errore al tiro. In zona punti anche D.Windisch, trentatreesimo. 

Ordine d'arrivo:

1. FOURCADE Martin [FRA] (1+0) 27'02"5
2. BJØRNDALEN Ole Einar [NOR] (0+1) a 4"4
3. LAPSHIN Timofey [RUS] (0+1) a 17"5
4. BØ Johannes Thingnes [NOR] (0+2) a 18"2
5. WEGER Benjamin [SUI] (2+0) a 19"0
 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo