L'ultima gara della stagione di salto con gli sci si rivela anche la più bella dell'anno, nonchè una delle più emozionanti da un paio d'anni a questa parte.
Lo è innanzitutto per il contesto di gara: il rinnovato trampolino di Planica, infatti, permette misure costantamente oltre i 225 metri. Non è arrivato il tanto atteso recordi di voli, 251,5 m. ottenuto da Fannemel in quel di Vikersund, ma abbiamo assistito comunque a tanti salti notevoli con una tecnica impeccabile.
Raramente abbiamo visto così tanti 20 assegnati in una sola serie: la seconda di Planica. Merito degli atleti, capaci di dimostrare tutta la loro sensibilità anche ben oltre l'HS, e merito di un trampolino congeniato alla perfezione per bilanciare le misure lunghe con la possibilità di appoggiare il telemark.

Ne è uscita fuori una competizione dall'elevatissimo tasso tecnico ed emotivo. Siamo arrivati, infatti, all'ultima sessione di salti con due atleti a giocarsi la Coppa del Mondo assoluta: il tedesco Severin Freund e lo sloveno Peter Prevc. Il padrone di casa era chiamato a compiere un'impresa nelle ultime due gare della stagione: vincere entrambe le competizioni e sperare in un paio di passi falsi del rivale. 
Prevc si è trovato a trionfare nella prima gara di Planica ed in testa dopo la prima serie dell'ultima fatica dell'anno, con Freund al settimo posto. Per vincere la Coppa del Mondo assoluta gli sarebbe bastato confermare il risultato della prima serie, compiendo così un clamoroso sorpasso, impronosticabile dopo la tappa di Oslo-Holmenkollen, quando Freund sembrava avesse messo una seria ipoteca sulla sfera di cristallo.

Ma le sorprese non finiscono mai in questa meravigliosa stagione di salto con gli sci. Accade allora che sia un compagno di squadra a togliere a Prevc la gioia della vittoria nella classifica di Coppa del Mondo. Stiamo parlando di Jurij Tepes, vero e proprio specialista sui trampolini di volo con sci.
Nella seconda serie s'inventa un salto da antologia: 244 metri e un telemark semplice impeccabile, che gli vale cinque 20 da parte dei giudici.
La misura ottenuta da Tepes gli consente di scalare posizioni dopo il quarto posto della prima manche. Nel frattempo Freund non aveva incantato nel secondo salto, mantenendo di fatto la settima posizione della prima serie.
La folla accorsa a Planica trattiene il fiato prima del salto del beniamino di casa: Prevc si gioca tutto in pochissimi secondi. 
Gli sarebbe bastato battere il connazionale per aggiudicarsi la Coppa del Mondo. Ed invece Prevc piazza una prestazione nella norma: 233,5 metri che rappresentano comunque un'ottima misura, ma non è sufficiente per sopravanzare Tepes.

È poco meno di tre punti la differenza tra i due sloveni, un margine esiguo che consegna a Freund una sfera di cristallo che mancava da quindici anni in casa Germania. 
L'ultimo a portarsela a casa, infatti, era stato Martin Schmitt nella stagione 1999-2000. Il dato clamoroso è che i due rivali hanno chiuso l'anno con lo stesso punteggio: 1729 punti. Alla fine la spunta Freund per il maggior numero di gare vinte: 9 contro le 3 di Prevc.
Si chiude, dunque, una stagione di salto con gli sci per certi aspetti esaltante. È stato l'anno del record mondiale di volo, realizzato da Fannemel, ma anche della straordinaria tounée dei quattro trampolini vinta da Kraft.
Il protagonista assoluto rimane comunque Severin Freund, vero e proprio mattatore della seconda parte di stagione. Una condizioni fisica e tecnica eccezionale che gli ha permesso di conquistare il titolo mondiale sul trampolino grande in quel di Falun. 
Menzione d'onore anche per lo sconfitto di giornata: a Peter Prevc, infatti, è mancato solo l'acuto sia alla tournèe che ai mondiali, ma ha mostrato una continuità di rendimento notevole.
La rabbia accumulata nell'ultima gara stagionale sarà un buon viatico per il prossimo anno, quando proverà a conquistare quello che ha perso solo nell'ultimo salto della stagione.