Che la situazione degli impianti a Milano, per quanto riguarda l'hockey su ghiaccio, fosse problematica è risaputo da tempo; ieri, però, si è arrivati probabilmente a toccare il fondo. Dopo quasi due periodi di gioco, il plexiglass di una balaustra si rompe in seguito ad una carica di DiDiomete su Zanette: in teoria non dovrebbe essere un problema grave, è sufficiente cambiare il pezzo in questione. In teoria. La realtà è che dopo circa un'ora di attesa, la partita verrà sospesa ( attesa in giornata la decisione del giudice sportivo) e circa 2200 persone dovranno tornare a casa con l'amaro in bocca. Andiamo con ordine. 

Il Milano di Adolf Insam si presenta al completo, mentre l'Asiago - reduce dalle finali di Continental Cup, chiuse con un buon terzo posto - deve rinunciare a Ulmer, Signoretti, Marchetti e Presti. L'inizio degli stellati è devastante: con pochi tocchi in rapida successione gli uomini di John Parco affondano nella difesa rossoblu e Bentivoglio, dopo soli 24 secondi, può comodamente depositare il disco alle spalle di Paul Dainton. Arriva comunque dopo un attimo di sbandamento la reazione di un Milano battagliero, che crea alcune occasioni per pareggiare senza però avere la lucidità giusta per sfruttarle; una delle più nitide si materializza addirittura in inferiorità numerica, con Nicola Fontanive che si invola rapidissimo in contropiede scagliando però il disco a lato rispetto alla gabbia di Marozzi.

L'Asiago, nonostante le assenze e la stanchezza per le sfide europee, rimane una squadra micidiale. Dopo 13 minuti di gioco i giallorossi si portano nel terzo rossoblu e Sean Bentivoglio va alla conclusione: Dainton in un primo momento sembra trattenere il disco, che però gli sfugge e così Paul Zanette può depositarlo nella gabbia praticamente sguarnita. Il Milano mantiene comunque alta la pressione, e in chiusura di frazione accorcia le distanze: Lutz tira, Schell si avventa sul disco e firma la rete dell'1-2. Nel periodo centrale i rossoblu mantengono una certa iniziativa, ma a tratti appaiono piuttosto disordinati e, in una situazione di powerplay, ne pagano le conseguenze: prima Dainton salva la baracca su un rapido contropiede dei veneti, poi è costretto a capitolare al termine di un 2 - 0 concluso da Bentivoglio e innescato da un errore di Alex Gellert sulla blu offensiva.

Successivamente arriva anche la quarta rete dell'Asiago, firmata da Luca Rigoni, ma è più rilevante quello che accade nei secondi che precedono la sirena. DiDiomete punta Marc Zanette, appena liberatosi di un disco, e piazza una carica pulita ai suoi danni scaraventandolo contro la balaustra: il popolo saimino va in visibilio( l'hockey è anche questo, ed è bene ricordarselo), ma un plexiglass si rompe. Forse per l'onda d'urto generata dal numero 84 rossoblu, forse perchè lo stesso attaccante, girandosi dopo aver terminato la carica, colpisce la balaustra con il bastone. Quello che conta comunque è il risultato: è necessario, per l'ennesima volta all'Agorà in questa stagione, cambiare il pezzo danneggiato. Operazione evidentemente troppo complicata, nonostante l'esperienza che dovrebbe essere stata accumulata negli ultimi mesi; dopo sessanta minuti circa, viene montata un'altra lastra di pexiglass che però non è larga a sufficienza, e la protezione viene dunque completata con un'altra striscia( più piccola) dello stesso materiale. Chiaramente non è come avere una lastra unica e, nonostante il parere favorevole di entrambe le squadre, gli arbitri decidono di sospendere la partita per ragioni di sicurezza. 

Arriverà oggi la decisione del giudice sportivo riguardo a questo incontro. Il problema maggiore, però, è un altro: il Milano si trova ancora una volta a fare i conti con un impianto, l'Agorà, che è carissimo, ma che si dimostra inadeguato. Non solo per il peccato originale che lo contraddistingue - fu realizzato da Silvio Berlusconi alla fine degli anni '80, per farne la casa dei suoi Devils - e che fa sì che molti tifosi rossoblu non lo vedano come la propria dimora naturale, ma anche per l'organizzazione dello stesso palazzo. Una cosa è certa: nel suo novantesimo anno di vita, l'Hockey Milano ed il suo popolo meriterebbero molto di più. 

Altri risultati: 

Fassa - Cortina 1-5( 0-3; 1-0; 0-2)

Valpellice - Renon 9-3( 3-0; 3-2; 3-1)

Vipiteno - Val Pusteria 2-4( 1-0; 1-3; 0-1)

Classifica: Val Pusteria 58, Renon* 56, Asiago*** 54, Valpellice 51, Cortina* 44, Milano* 32, Vipiteno 30, Fassa 14

* una partita in meno; *** tre partite in meno 

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Federico Cimatti
Studente universitario innamorato del giornalismo, il sogno è farne una professione. Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce ( Osvaldo Soriano)