Jessica, la svedese che non ti aspetti. Una prima manche monstre, per seminare le avversarie, una seconda col brivido a rintuzzare gli attacchi di una scatenata Mikaela Shiffrin, beffata per soli 9 centesimi. Ma alla fine a sorridere è proprio lei, la ventinovenne Lindell Vikarby, svedese di Stoccolma, alla seconda vittoria in carriera. La gara perfetta nel giorno che vede Mikaela Shiffrin salire per la prima volta sul podio fra le porte larghe, dopo le cinque vittorie e un terzo posto tutti nello slalom speciale. Un podio e la festa rovinata in casa sua, con mamma Eileen a fare il tifo per lei al parterre e con papà appollaiato a bordo pista nelle vesti di fotografo, emozionato come solo un genitore può esserlo nel vedere la propria figlia gareggiare.
Mikaela che, dopo l’arrivo della Vikarby, mette broncio da bimba incazzosa, che fa tenerezza, ma anche stupisce per la naturalezza del suo atteggiarsi a grande campionessa: sintomo di un carattere da fenomeno, di chi pensa che il secondo arrivato è solo il primo dei perdenti. L'età è dalla sua, e il futuro anche: se un giorno dovesse decidere di estendere il suo raggio d'azione anche alle prove veloci, le sue avversarie dovrebbero cominciare a pensare a un mestiere alternativo. Si guadagna un posto sul podio anche Tina Weirather. Ottima la prova della giovane del Lichtenstein, figlia d'arte, che fa segnare il miglior tempo di manche nella seconda frazione. Mastica amaro invece Lara Gut: la svizzera, scesa con il numero uno, ha mancato una storica tripletta sdraiandosi a metà della prima manche, anche se si può consolare con il primato nella classifica generale. Perchè Mikaela Shiffrin non rappresenta un pericolo nelle discipline veloci; perchè Anna Fenninger esce sprecando una grande occasione; perchè Tina Maze – oggi ancora deludente con il suo undicesimo posto finale - sembra essere lontana anni luce da quella che l'anno scorso ammazzava la concorrenza a ogni gara.
Tiene botta la solita Maria Riesch, quinta alla fine. Delude l’Austria, senza nessuna atleta fra le prime dieci: è Kathrin Zettel, che rischia di capottarsi in partenza in maniera comica, la migliore con il suo quindicesimo posto. L’impresa del giorno è quella della norvegese Mowinckel: Ragnhild, nome che pare preso in prestito dalle fiabe di cui il paese nordico è rigogliosa culla, parte con il pettorale quaranta e si infila in ottava posizione. Delude ancora Julia Mancuso, che dopo una brutta prima manche, finisce fuori nella seconda. Come fuori finisce anche Viktoria Rebensburg, completando l’ecatombe di big consumatasi nella gara di oggi. E Laretta, malgrado tutto, se la ride…

Ha modo di sorridere anche l'italia, che riabbraccia Federica Brignone: la milanese trapiantata in Val D'Aosta fa segnare il secondo miglior tempo di manche nella seconda frazione - battuta solo dalla Weirather -e chiude al settimo posto, riaffacciandosi dopo tanto tempo nella top ten. Ottima Federica, tanto nella prima quanto nella seconda manche, e il sorriso di sole che ha mantenuto dal suo arrivo fino al termine della competizione, è indice del fatto che l'infortunio che l'ha costretta a vedere la stagione in tv l'anno scorso è ormai un pallido ricordo. Fra le ventiquattro atlete che han terminato la prova, due altre azzurre: Denise Karbon, 14esima, e Francesca Marsaglia, ventiduesima. Nadia Fanchini si è stesa a metà della seconda manche, mentre dopo poche porte della prima è toccato a Manuela Moelgg finire faccia nella neve. Fuori nella prima manche anche Sofia Goggia. Non si sono qualificate per la seconda prova la rientrante Irene Curtoni - che sconta la mancanza totale di allenamento causa problemi fisici - la sorella Elena e Lisa Magdalena Agerer.

Il circo dello sci alpino si sposta ora in Canada, a Lake Luoise, per un altro week-end all'insegna della velocità. Lindsey Vonn, in convalescenza dopo la caduta in allenamento a Copper Mountain, ha annunciato che prenderà parte alle prove cronometrate della discesa, senza però confermare la sua presenza in gara. C'è da testare prima un ginocchio già fin troppo maltrattato, c'è la normale assennatezza della Lindsey donna che prende il sopravvento sulla Vonn atleta e campionessa. Dopotutto, si puiò essere fuoriclasse anche così, facendo vedere a tutti che si è umani.