In Val-d'Isère torna al successo in gigante Marcel Hirscher, che mancava all'appuntamento con la vittoria tra i pali larghi dal 9 dicembre dello scorso anno, proprio in Val-d'Isère. Terzo dopo la prima manche, l'austriaco detentore della Coppa del Mondo ha cambiato marcia nella seconda, facendo registrare il miglior tempo di manche e aggiudicandosi quindi la gara. Alle sue spalle si piazza il francese Thomas Fanara, che aveva concluso la prima parte di gara appaiato allo stesso Hirscher al terzo posto, salvo poi pagare dazio nella discesa finale, chiudendo a 0'76 dal vincitore.

Gran delusione di giornata, invece, Ted Ligety, che al pari del suo connazionale Bode Miller e Aksel Lund Svindal, non porta a termine la prima manche a causa di una scivolata, e vede così interrompersi la striscia di quattro successi consecutivi in gigante e dieci podi in CdM. Lo statunitense rimane fermo a 19 successi totali in Coppa del Mondo, e viene così superato dal vincitore di giornata Marcel Hirscher, che sale a quota 20.

In terza posizione, il tedesco Luitz, che conferma l'ottimo feeling con la pista, se consideriamo che l'unico suo podio risale alla stagione scorsa, proprio qui in Val-d'Isère, dietro ad Hirscher. Secondo alle spalle di Pinturault nella prima manche, perde una posizione nella seconda e termina sul gradino più basso del podio, ad 1'09 dalla vetta.

Grande giornata anche per i colori azzurri, che salutano con piacere la crescita costante di Roberto Nani: il valtellinese, dopo il decimo posto di Beaver, si conferma in pianta stabile nella top 10 e si issa al quinto posto, festeggiando nella miglior maniera possibile il 25esimo compleanno. Subito dietro di lui, la grandissima sorpresa targata Luca De Aliprandini, che entra per la prima volta in carriera nella top 10, dopo essere arrivato 11esimo in Alta Badia la scorsa stagione. Eguaglia il suo record personale Giovanni Borsotti, che termina 11esimo, come a gennaio 2012 ad Adelboden. Ottima prova anche per manfred Moelgg, che conclude ottavo, dopo una prima manche da urlo, chiusa in quinta posizione.

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Alberto Coriele
C è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte; non concordo con questa affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria