Nessuna come lei. Nessuna come Marlies Schild. La regina dello slalom speciale viene incoronata oggi nella sua Lienz: sua perchè  austriaca, sua perchè qui ci ha vinto quattro volte, tre di fila. Marlies più di Vreni Schneider, in due gare dapprima raggiunta e poi staccata in vetta alla classifica delle più vincenti di sempre in questa disciplina affascinante e sempre ricca di sorprese quale è lo slalom fra I paletti. Si deve inchinare ancora la giovane aspirante al trono, Mikaela Shiffrin, che da quando le leonessa austriaca è tornata a pieno regime, ha decisamente patito il colpo. Perché se per lei le porte sul futuro sono decisamente spalancate, il presente sembra per ora essere tornato appannaggio di Marlies, che non riesce a trattenere la lacrimuccia mentre il popolo osannante di Lienz si inchina al suo cospetto. Difficile trovare cornice migliore che non la bolgia infernale del Tirolo, culla dello sci alpino: qui questo sport è Vangelo e ogni parterre una Chiesa dove la folla si raduna per assistere alle prodezze dei Campioni o, come nel caso di oggi, delle Campionesse. 

Che dal canto loro rispondono presente e danno vita a una gara di alto livello. Certo, mancano Lara Gut, Anna Fenninger e Tina Weirather: loro i pali stretti proprio non li digeriscono e non prendono il via. Ne approfitta così Maria Riesch, con il terzo posto di oggi si issa per soli due punti in testa alla classifica generale, con davanti a lei la possibilità di allungare il passo, dato che a inizio gennaio si tornerà di nuovo a slalomeggiare fra i pali stretti in quel di Bormio. Sorride anche l'Italia, che ritrova finalmente una Chiara Costazza ad alto livello. L'ottavo posto finale è una bella iniezione di fiducia per la fassana, qui regina nel 2007. Partita con il pettorale 23, Chiara ha fatto una manche tutta all'attacco ed è stata premiata da un decimo posto parziale, unica a fare il tempo mentre le altre ragazze cominciavano ad arrancare nel nebbione fantozziano e nella pista che cominciava a segnarsi. Per la seconda manche si qualifica anche Michela Azzola, ma la bergamasca si stende sul più bello, quando stava marciando decisa verso la leadership provvisoria. Nulla da fare per Sarah Pardeller, Federica Brignone, Sabrina Fanchini e Manuel Moelgg, generose ma sfortunate nelle loro prove.

Il palcoscenico oggi però era tutto per Marlies Schild e Mikaela Shiffrin: da tempo si attendeva uno scontro diretto fra le due e oggi il destino ci ha messo lo zampino perché ciò accadesse. Perché dopo che Marlies ha completato la sua discesa, Maria Riesch è finita seconda, mentre sono finite fuori gara tanto la Zettel - che ha commesso uno dei suoi rari errori in carriera- e la lanciatissima Pietilae Holmner, che sul più bello vien tradita da uno sci che si sgancia e la lascia a piedi. Poco prima si era stesa anche Bernadette, la piccola di casa Schild, scudiera della sorella nel party privato di Courchevel. Resta solo Wonder Miki a contendere la vittoria alla padrona di casa, ma il suo assalto viene respinto. Gli dei dello sci avevano già apparecchiato tutto per la gran festa di Marlies. Per Shiffrin e Riesch l'onore di accompagnarla sul podio, mentre si fermano ai piedi del podio due giovani dal sicuro avvenire come Marie Michele Gagnon e Nina Loeseth. Sempre più giù e sempre nella nebbia Tina Maze: la slovena tiene linee pulitissime e non sbaglia nulla, ma appare troppo legnosa e poco convinta nei movimenti. Nulla a che vedere con la campionessa famelica che l'anno scorso divorava ogni gara come se non ci fosse un domani. In inglese Maze significa labirinto: e mai come in questa occasione questa accezione potrebbe appicicarsi alla slovena, che ancora non trova la via d'uscita da quell'icartamento psicologico in cui lei stessa par essersi cacciata.