Nella quinta discesa della stagione sulla pista austriaca di Altenmarkt-Zauchensee dominano i colori di casa. Il podio è per due terzi bianco-rosso. E questo c’era da aspettarselo. Ciò che fa notizia, in questa bellissima giornata di sole, è che non è la Fenninger ad imporsi sul gradino più alto del podio. Certo non delude le aspettative la giovane campionessa, parte con il pettorale numero 21 e scia come sa, lasciando a sette centesimi la leader di classifica Riesch, seconda, e a 32 l’altra contendente alla coppa di cristallo, Tina Weirather. Questo però fino alla discesa dell’esperta Goergl, con il pettorale 28. Gli applausi sono tutti per lei. Scende di mestiere la veterana, che si impone con una gara magistrale. Non accadeva dal 7/01/2012. Tiene sempre la gamba alta, porta tanta pazienza, prende gli spazi giusti in ingresso senza mai trovarsi a dover tenere. Arriva al traguardo e lascia la compagna di squadra a 56 centesimi. La Riesch terza è a 63 centesimi. Non ha concesso nulla la due volte medaglia olimpica, non una sbavatura, un’imprecisione. Scivola dunque al quarto posto la Weirather. Quinta un’altra austriaca, la Hosp partita con il pettorale 31.

Austriache decisamente favorite sulla pista di casa. Ricordiamo che le altre atletehanno potuto disputare una sola prova e questa differenza si è vista in pista. Male le altre grandi. Undicesima la Gut appena davanti a Tina Maze reduce da un cambio alla guida tecnica. Discesa orfana della Vonn, il ginocchio non tiene bene e l'americana è costretta a dare forfait oggi ma soprattutto a rinunciare a Sochi 2014.

Il colpo d’occhio al cancelletto di partenza è impressionante. 150 metri di pura velocità, 68 gradi di pendenza, si raggiungo i 120 km/h. Il primo passaggio è un curvone di destra, al termine del quale si subisce una prima sollecitazione. Bisogna essere alti con le gambe per avere ancora velocità, subire un’altra accelerazione per poi arrivare alle curve con poca pendenza. Il tratto è composto da lunghi curvoni dei quali non si vede la fine, fatti di due-tre porte continue. Si arriva poi al castello dell’acqua, una curva in parabolica. Si imposta una curva panoramica, dopo la quale il terreno viene a mancare ed è difficile avere una buona traiettoria, dopo altre curve. All’uscita dall’ultimo tornante, prima dell’arrivo, il salto finale di 20/30 metri. La neve è mista di artificiale e non. È una pista che crea disagio soprattutto per i salti che la compongono. Bisogna portare avanti gli attacchi di curva per avere ancora gambe a sufficienza per lavorarle al meglio. La zona del bosco è completamente al buio. Potrebbe mietere molte vittime.

Momenti di paura infatti per la nostra Elena Fanchini caduta rovinosamente dopo il presentat-arm. L’azzurra, come ammetterà successivamente, commette un errore dopo il salto, sbilanciandosi vistosamente all’indietro e atterrando incrocia gli sci. Forte l’impatto al suolo con il volto che per fortuna le costerà solo qualche punto di sutura al labbro, scongiurando altri problemi più seri. Peccato perché La Fanchini aveva fatto vedere grandi cosa fin’ora in discesa. La speranza è che questo incidente non comprometta la sua serenità degli ultimi tempi.

Migliore delle azzurre è Daniela Merighetti, 17/a con un ritardo di 1’’72. A punti anche Verena Stuffer e Francesca Marsaglia, mentre si piazzano molto più indietro, le altre compresa Nadia Fanchini, molto scossa per il volo della sorella. Complessivamente opaca la gara delle azzurre, su una pista che non ha mai regalato molte gioie ai nostri colori.

Anna Fenninger si consola quindi con il primato raggiunto in classifica generale a quota 677 punti, proprio davanti alla tedesca Riesch fermata a 671. Terza è la Weirather con 659. Tutte molto vicine. La migliore delle azzurre è Nadia Fanchini, 18/a con 195 punti.

Domani il programma di Coppa del Mondo prevede la supercombinata, la prima della stagione.