Torna a vincere la slovena Tina Maze, lo fa alla sua maniera, con una prova di forza eccelsa sulla Levi Black in Finalandia. Il primo slalom speciale della stagione porta il suo nome. Lei che era a secco in questa specialità da uasi due anni ritrova il sorriso dopo un'annata strana, fatti di alti e bassi. Lei che ha vinto tutto lascia dietro la svedese Hansdotter e l'austriaca Zettel regala a se stessa un ritrovatà sereità e il riscatto dopo l'amara prova di apertura nel gigante di Soelden.

Delude invece l'americana Shiffrin vera protagonista di specialità che dopo il trionfo ex aequo di tre settimane fa a Soelden in gigante ottiene solo l'undicesimo posto qui a Levi. Apparsa spenta e legata, non è riuscita ad imporre il prorpio ritmo rimanendo indietro già nella prima manche. 

Bene complessivamente le azzurre. Delle cinque al via, si qualificano in tre per la seconda manche. Ottima Manuela Moellg che non solo si qualifica con il pettorale 52 ma che chiude prima tra le azzurre con un' ottima dodicesima posizione. Quindicesima Sarah Pardeller, solo ventesima Chiara Costazza.

PRIMA MANCHE A Levi, in uno slalom speciale orfano di grandi protagoniste, l’austriaca Marlise Schild, la più vincente di sempre in questa specialità con ben 35 trionfi ha infatti da poco annunciato il ritiro dalle competizioni, la prima manche del primo slalom di stagione ha regalato qualche sorpresa. Chi si aspettava infatti la solita prova di forza della giovanissima statunitense Shiffrin avrà strizzato gli occhi per quel ritardo eccessivo che la relega al quattordicesimo posto nella classifica provvisoria. Lei che a 19 anni ha già vinto tutto ciò che è possibile vincere in slalom (due coppe di specialità, un oro mondiale ed un oro olimpico) e che lo scorso febbraio ha strappato proprio l’oro olimpico alla Schild nel più classico dei passaggi di consegna, non avrà gradito ne siamo certi quell’implacabile 1’71’’ di distacco che le impone una seconda manche da ritmi forsennati e dalla massima concentrazione per sperare di recuperare e giungere quantomeno a podio. L’americanina al via con il pettorale numero 4 parte forte ma dopo un buon piano si perde completamente sul muro centrale accusando tutto il suo ritardo. Sarà davvero dura per lei soprattutto pensando a quanto bene è stata preparata la pista. Ecco dunque che in un slalom orfano di un’altra grande campionessa, Maria Riesch, anch’essa ritiratasi e privo di atlete come Anna Fenninger, Lara Gut e Tina Weirather ad imporsi al comando è la rediviva Tina Maze. Guai a darla per spacciata. Nessuno avrebbe pensato, dopo la deludente prova nel gigante di apertura a Soelden di ritrovarla qui a Levi, tre settimane dopo, ad imporre il suo ritmo rifilando 1’71’’ alla Shiffrin e chiudendo in testa la prima manche. E’ vero che gigante e slalom sono due specialità molto diverse ed è altrettanto vero che la Maze si è quasi sempre trovata bene su questa pista (l’anno scorso fu terza). La slovena ha vinto tre slalom di Coppa del Mondo in carriera, ha vinto tutto con una stagione strepitosa nel 2013 e sappiamo che da lei ci si può aspettare ogni cosa ma dopo la bruttissima prestazione di tre settimane fa in pochi avrebbero scommesso su una reazione così clamorosa. Invece la trentunenne slovena è stata assolutamente perfetta staccando di 39 centesimi la svedese Frida Hansdotter e di 69 l’altra svedese Maria Pietilä-Holmner guadagnando il primo posto provvisorio soprattutto sulla parte finale. Seconda e terza appunto le due svedesi Hansdotter e Holmner, partite con i pettorali 2 e 1 e favorite dalla possibilità di provare la pista per l’intera settimana.

Per le azzurre buona prova quella di Manuela Moelgg che con il pettorale numero 52 riesce a qualificarsi in ventisettesima posizione e quella di Sarah Pardeller che con il 32 chiude sedicesima. Chiara Costazza chiude con il ventunesimo posto provvisorio complice un’errore sul tratto finale che le ha causato ritardo. Fuori dalle trenta Irene Curtoni, trentaduesima a soli 4 centesimi e Federica Brignone trentanovesima.

Alle spalle delle prime tre, troviamo quarta a 6 centesimi dal podio provvisorio la canadese Marie-Michèle Gagnon, quinta l’austriaca Kathrin Zettel con un decimo di ritardo, sesta la ceca Záhrobská, settima l’austriaca Bernadette Schild, ottava la norvegese Nina Løseth, none ex-aequo la svizzera Denise Feierabend e l’austriaca Nicole Hosp. La svizzera Michelle Gisin, sorellina di Dominique campionessa olimpica, chiude undicesima col pettorale numero 30. La slovacca Veronika Zuzulová, al rientro dopo un anno di stop, si è classificata diciassettesima.

SECONDA MANCHE Tracciato molto più regolare in questa seconda manche in cui diventa davvero necessario limitare gli errori per evitare di pagarli di più. Muro davvero ben angolato con una doppia che spezza il ritmo e che potrebbe causare problemi. Veramente ghiacciato il fondo, molto lucido cosa poco visibile in mattinata a causa della nebbia molto fitta.

Nonostante tutto questo a trionfare è lei, Tina Maze, al ventiquattresimo successo in carriera, lei capace di vincere in ogni specialità. Non può mancare la ruota finale a celebrare il proprio trionfo, il marchio di fabbrica. Lei che non sai mai cosa aspettarti quando si alza il cancelletto. Che ci ha abituati, nell’ultimo anno, a tanti alti e bassi. Prove opache alternate a prove da grandissima campionessa quale è. Oggi dimostra di essere tornata una grande slalomista. Dopo quasi due anni torna a vincere tra i pali stretti. Quando riesce ad unire la sua grande esperienza e capacità tecnica alla grande potenza che possiede non ce n’è per nessuno. E così è stato oggi. Partita per ultima data l’inversione delle trenta, appare più lenta della Hansdotter scesa un minuto prima ed in testa. Ma, nonostante qualche sbavatura, è perfetta. C’è tutto nella sua prova. Tecnica, tenacia, intensità, potenza. Chiude con un vantaggio di 34 centesimi e brinda al ritrovato trionfo.

Ottima prova quella della svedese Hansdotter, ancora una volta a podio, ancora una volta seconda. Dimostra di aver raggiunto una propria maturità e di essere sempre lì, con le prime. Questo è ciò che conta. Veloce e scorrevole premia la possibilità di aver provato la pista per l’intera settimana. Questo non toglie nulla al valore di questa ragazza ormai tra le grandi.

Terza una Katrin Zettel autrice di un’ottima seconda manche che le costa 52 centesimi dalla Maze. L’austriaca non dà mai l’idea di essere particolarmente veloce, probabilmente per il suo essere così minuta, ma la sua centralità e l’estrema precisione pagano 65 centesimi all’arrivo quando ancora a scendere erano le ultime quattro.

Delude anche in questa seconda manche la Shiffrin, apparsa davvero molto legata, incapace di scaricare la velocità di cui è capace in pista che le causa un ritardo di oltre due secondi per l’undicesimo posto finale. Appena fuori dalle dieci nella prova più opaca per lei in slalom.

Alle spalle del podio, quarta l’altra svedese Holmner a 59 centesimi da Tina Maze. Ottima quinta Nina Loeseth ad 1’17’’. Buonissima la prova della norvegese che aveva il miglior piazzamento in slalom a Zagabria due anni fa. Sesta la Gagnon, settima Sarka Zahrobska, ottava Michelle Gisin partita fortissimo e poi spentasi nel tratto finale, nona Nicole Hosp e decima la Doum.

Complessivamente buona la prova delle azzurre. Strepitosa Manuel Moellg che scesa per terza, aveva chiuso ventisettesima la prima manche, risale ben quindici posizioni e chiudendo la gara al dodicesimo posto. Gestisce molto bene l’intera prova Manuela, mettendo in pista tutta la sua esperienza. Non una sbavatura, un’imprecisione. Davvero fa ben sperare averla vista così sicura. Chiara Costazza fa meglio della prima manche nella parte finale ma a metà muro perde quasi 7 decimi dilapidando il proprio vantaggio sulla connazionale in quel momento in testa. Prova a tinte chiare e scure per lei. Lei che doveva chiudere a punti per cercare di rientrare nel gruppo delle prime quindici, oggi chiude ventesima, la peggiore delle azzurre, con un ritardo di quasi tre secondi. Pardeller bravissima. Recupera bene sulla compagna di squadra Moellg in testa arrivando quarta. Chiuderà poi al quindicesimo posto ma davvero una buona prova.

Domani toccherà agli uomini. Appuntamento con le ragazze del circo bianco tra due settimane.