Terminato il trittico di gare veloci sulle nevi canadesi di Lake Louise, per il Circo Bianco al femminile è già tempo di fare rotta verso Are in Svezia, dove nel prossimo fine settimana tornano di scena le specialità tecniche. Il circus dell sci alpino non si ferma mai e, viste le emozioni che sin qui ci ha dato, possiamo dirlo a voce alta: meno male!

Questo primissimo scorcio di stagione ha detto molte cose e già raccontato tante storie, ma soprattutto ha detto che, come l'anno scorso  e forse più dell'anno scorso, ci sarà da divertirsi. Perse due assolute protagoniste come Maria Riesch e Marlies Schild, che hanno deciso di porre fine alle loro gloriose carriere, la Coppa del Mondo ha riabbracciato in grande stile la sua Regina a stelle e strisce, Lindsey Vonn. Il ginocchio a pezzi in quel maledetto pomeriggio di Schladming, la lunga e faticosa riabilitazione, un primo rientro condito da dubbi e paure, le ricadute e la dolorosa rinuncia ai Giochi Olimpici di Sochi con l'obiettivo di riprendersi tutto con gli interessi nella sua Vail, dove a febbraio ci saranno i Mondiali. Sabato il primo ruggito, una discesa perfetta nel giorno in cui gli Usa conquistano in toto il podio. Ieri, nel Super G del risveglio di Lara Gut, ancora un podio, un secondo posto. E allora chapeau di fronte a questa campionessa immensa, che come vulcano dopo lungo eltargo, comincia svegliarsi e spaventare le avversarie.

A partire da Anna Fenninger. La vincitrice della passata "coppona" è ripartita alla grande: vittoria in gigante a Solden, podio in discesa nella prima delle due gare di Lake Louise. Nelle due successive prove è arrivata lontana dal podio, ma dalla sua la bellissima austriaca ha la possiiblità di giocarsi le sue carte in tre specialità. Stesso discorso per Lara Gut: il Super G di ieri è stato un autentico capolavoro, in cui la ticinese ha pennellato traiettorie da pelle d'oca, compensando con la sua classe l'handicap di potenza rispetto a Lindsey Vonn.

Chi ha più da sorridere dopo questa trasferta Nord Americana è però Tina Maze: personaggio incredibile la slovena, nel bene o nel male. Imballata all'esordio stagionale a Solden, devastante nello slalom di Levi, magnifica venerdì in discesa libera quando ha messo in fila tutte. E ieri, nel Super G, un altro podio che significa anche testa provvisoria della classifica overall. Tina, dimenticata qualche tensione nel recente passato, ora è serena e ha la testa sgombra da pensieri. Scia tranquilla e dà spettacolo, in pista come al parterre e sul podio fra ruote, prioette e sorrisi a tutti i denti.

Chiude il lotto delle protagoniste Mikaela Shiffrin. L'americanina sembra annaspare un pochino dopo l'esplosivo avvio di stagione che l'aveva vista vincere in gigante a Solden. Poi sono arrivate le inaspettate difficoltà nei due slalom speciali di Levi e Aspen: quello che doveva essere il suo terreno di caccia, l'ha vista invece andare in affanno. Stanchezza? Bisogno di un bagno di umiltà, come sostenuto da alcuni? Presto per dirlo, siamo solo a inizio stagione e le qualità di Mikaela non si discutono di certo; anzi, ha iniziato a vincere anche in gigante e sta facendo i primi assaggi di Super G dove, dicono gli addetti ai lavori, sta pure andando forte.

Da ultimo Julia Mancuso: fra una surfata nell'oceano e una sciata in costume da Wonder Woman, la fuoriclasse di Squaw Valley sta affilando le armi. A Lake Louise è arrivato il podio in discesa, ma è facile intuire come Julia stia già mettendo a punto il piano perfetto per un'imboscata vincente a febbraio,  quando sui pendii di Vail si assegneranno le medaglie iridate.