Frida Hansdotter rinsalda la leadership tra i pali stretti e nella cornice serale di Flachau si impone nello speciale, reso complesso dalle avverse condizioni meteo. Il caldo complica i piani degli organizzatori e la neve, morbida, mostra presto le prime crepe. Il tracciato, ben lavorato, regge, ma le buche si fanno evidenti con lo scorrere delle atlete ed emerge la difficoltà nell'assecondare le insidie della pista, soprattutto nella seconda discesa. 

La gara resta incerta, perché i distacchi sono minimi tra le prime della classe, solo Frida Hansdotter, leggera, a tempo, alta sul tracciato, riesce a creare un solco già nel primo approccio alla gara. Al termine della prima frazione il suo disavanzo sulle inseguitrici è già importante e da metà pista fin sul traguardo nessuna riesce a tenere il ritmo della svedese. Non trema questa volta la scandinava nella seconda e con una prova convincente - terzo tempo assoluto su una pista rovinata - rifila oltre sei decimi a Maze e Shiffrin. 

Prove di tenore diverso per la slovena e l'americana. Tina Maze chiude al secondo posto la manche d'apertura e ritrova sensazioni importanti in slalom, facendo un balzo importante anche nella generale. La Shiffrin, dopo il recente successo, paga una prima eccessivamente al risparmio, nonostante un pettorale invidiabile. La statunitense non sbaglia, scia con cautela, elegante, come da par suo, ma senza la giusta cattiveria e il cronometro non le da ragione. La seconda, in rimonta dall'ottava alla terza piazza, non basta per vincere. 

Ai piedi del podio tanti volti interessanti. Quarta la svizzera Holdener, beffata per 4 centesimi, poi Zuzulova, la migliore nella seconda frazione - gradito ritorno -, infine Nina Loeseth. L'Austria si consola con due piazzamenti nelle dieci di Hosp e Zettel, mentre si lecca le ferite l'Italia. Due azzurre qualificate per la seconda, Brignone e Costazza, entrambe saltate prima del traguardo. Un passo indietro soprattutto per Chiara. Rientrata nel primo gruppo di merito, al via col pettorale n.8, la nostra portacolori incappa in una giornata no e nella prima manche, con un baricentro troppo arretrato, paga tanto, condendo la prova con diversi errori. Il capitombolo si completa nella seconda e l'Italia ripiomba nel baratro in una specialità da tempo avara di soddisfazioni.