Un appello agli Accademici della Crusca: urge al più presto inventare nuovi aggettivi che descrivano al meglio Mikaela Shiffrin. Perchè ormai anche "fenomeno" rischia di cucirsi stretto stretto a questa incredibile statunitense, che a vent'anni mette in cassaforte la terza Coppa di specialità consecutiva fra i pali stretti. E  lo fa nel migliore dei modi, vincendo anche l'ultima gara stagionale sulla Roc De Fer di Meribel.

Lasciando ancora le avversarie lottare per i gradini più bassi del podio, oggi appannaggio della svedese Frida Hansdotter - a cui la Shiffrin rende comunque un dovuto omaggio, citandola come esempio da seguire e da studiare per migliorare ancora la sua sciata - e della slovacca Veronika Zuzulova, tornata sui livelli che tutti conosciamo. La notiza di giornata è che la Shiffrin non ha ammazzato la gara già nella prima manche, ma anzi l'ha chiusa dietro alla Hansdottir, al comando con sette centesimi al termine della prima porva. Poco, troppo poco se dietro si ha una campionessa famelica, che non prende nemmeno lontanamente in considerazione l'idea di amministrare la seconda discesa per arrivare ad abbracciare la traguardo la coppetta di cristallo numero tre. E allora gas a martello e giù, a danzare fra i pali per scacciare senza troppi complimenti Veronika Zuzulova dal leaders corner, e poi passare la palla alla Hansdotter, che dà vita a una sfida sul filo dei centesimi, che si risolve poi a favore dell'americana per soli cinque centesimi. Lontane, lontanissime le azzurre: Chiara Costazza chiude infatti al dodicesimo posto, mentre Manuela Moelgg finisce ancora più indietro e termina alla ventesima piazza.

Il duello più atteso oggi, però, era quello per la coppona overall. Tina Maze aveva una grande occasione per riaprire i conti e portare la soluzione finale della contesa al gigante di domani; e la slovena l'ha colta al volo, con testa e cuore, artigliando un quarto posto che porta in dote cinquanta punti e il sorpasso provvisorio sulla rivale, che sconta il poco allenamento fra i pali stretti e chiude al ventitreesimo posto, fuori dalla zona punti. Domani, con solo 18 punti a separare le due rivali, lo scontro finale. Cinque mesi di lavoro in una sola gara: vada come vada, non sono ammesse scuse per evitare di mettersi in poltrona ed assistere all'atto finale di una stagione bellissima. E che vinca la migliore.

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.