Dopo la bufera di questi giorni è il momento della riflessione e, si spera, del mea-culpa da parte di tutti i protagonisti della vicenda alquanto spinosa. Deferito alla Procura Federale per la clamorosa fuga dal ritiro azzurro di Trieste, con una possibile pena che va da cinque mesi a un anno di squalifica, ieri sera Daniel Hackett era a un torneo di 3 contro 3 nella sua Pesaro, dove si è rifugiato con i vecchi amici.La Gazzetta dello Sport lo ha intercettato e, nell'edizione odierna, riporta alcune sue dichiarazioni. "Ho spento il cellulare e non ho letto i giornali. Martedì andrò a Roma dal procuratore federale e spero che la situazione si risolva. Se tornerò in Nazionale? Non so cosa mi aspetta martedì, ma penso che tutto andrà per il meglio. Ci stiamo riavvicinando. Sono in contatto continuo con il cittì Pianigiani e con il signor Petrucci."

Se lo augura anche Milano, ma anche coach Pianigiani, che sempre al noto giornale sportivo, sottolinea la sua amarezza, con tutte le conseguenze del gesto, dal punto di vista tecnico e del clima, della serenità di gruppo: “Abbiamo ancora meno possibilità di portare palla in post basso, dove Daniel poteva sfruttare proprio quelle caratteristiche [...] Dobbiamo proseguire su questa strada col clima positivo che c’è [...] cercando di far bene con chi c’è e ha desiderio di far parte di questo gruppo [...] vorremmo pensare solo al campo, senza arrivare mai a situazioni di conflitto o incomprensioni. La nostra apertura voleva contraddistinguere questo periodo, allargando la base dei giocatori con una sana voglia di starci sino in fondo, anche sapendo che poi si va in dodici alle manifestazioni. Ma che tutti si sentano parte del gruppo sapendo che prima o poi toccherà anche a loro"

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