Quello che inizierà questo weekend è sicuramente il mondiale delle rinunce. I grandi dell’Nba, soprattutto tra i 12 uomini del roster USA , hanno deciso di rinunciare all’evento spagnolo per non rischiare di compromettere la prossima stagione oltre oceano.

Il ricambio di giocatori e squadre tuttavia, rende il mondiale certamente intrigante, ricco di compagini emergenti, in grado di dire la loro fino in fondo, insidiando il dominio di Stati Uniti e Spagna.

Tra le 24 squadre partecipanti, il gruppo D è quello che metterà di fronte più di tutti squadre pressochè sconosciute, che avranno ora la possibilità di farsi conoscere dal mondo. Your time is one.

ANGOLA

I dominatori dell’Africa. Nell’ultimo trentennio nel “continente nero” infatti, non c’è stata storia praticamente per nessuno. Gli angolani hanno vinto addirittura 11 degli ultimi 13 AfroBasket, andando sempre e comunque a podio negli ultimi 15 tornei continentali. L’ultimo successo risale al 2013, quando gli energumeni centroafricani hanno conquistato la coppa battendo l’Egitto in finale. Grande mattatore di quella partita il play Morais, il quale portò a casa il titolo di Mvp del torneo registrando medie spaventose (16 punti, 4,5 rimbalzi e 2 assist a partita) suggellate dai 21 punti messi a segno nella finale. Il ventottenne leader e stella del roster africano, verrà aiutato dall'ala forte Gomes e dalla guardia Olimpio Cipriano, il quale è chiamato a ripetere la grande prestazione offerta allo scorso mondiale in Turchia, nella quale registrò 15 punti di media a partita. L’Angola riuscirà a migliorare il decimo posto dell’ultima edizione? Il loro esordio avverà il 30 agosto in quel di Gran Canaria contro la Corea del Sud.

AUSTRALIA

Squadra interessantissima, alla quale mancheranno i migliori giocatori. Se vogliamo, prendendola molto con le pinze, questa squadra potrebbe essere considerata come l'alterego della nazionale italiana nel continente oceanico. Tra le file della nazionale della terra dei canguri mancheranno due figure di spicco: il neo campione Nba Patty Mills ed il lungo dei Warriors Andrew Bogut, entrambi fuori uso a seguito di infortuni. Nonostante le due pesanti assenze, gli australiani possono contare su starring partner invidiabili come Joe Ingles e Brad Newvley. A caricarsi il peso della squadra sulle spalle tuttavia, saranno i giovanissimi Dante Exum, fresco di chiamata ai Jazz alla quinta scelta assoluta, e l'altro rookie Baristow, sponda Bulls. Il loro esordio avverà il 30 di agosto a Gran Canaria contro la Slovenia.

COREA DEL SUD

Siamo sinceri. Viene da sorridere se solamente si pensa a che effetto visivo si avrà al tip-off della gara inaugurale dei coreani contro l'Angola. Tuttavia, è proprio questo il bello di certe competizioni. Non solo nazionali a confronto, bensì lo sfidarsi di culture e strategie di gioco. Ecco quindi che il credo cestistico coreano si concentra dunque sul principio fondamentale di un pugile: fare stancare l'avversario e colpirlo quando è vulnerabile. Tanta corsa, tanto movimento e conclusioni da dietro il perimetro. Dopo aver dato addio alle scene mondiali ben 16 anni fa prendendone 51 dalla Lituania, sono pronti a tornare ed a vendicarsi. Per farlo si affideranno al fisico di Jong Hyun Lee, classe 94', che tanto bene ha fatto nell'ultima rassegna continentale. Il loro esordio avverà questo sabato contro l'Angola.

LITUANIA

Troppo facile parlare della Lituania in un gruppo spericolato come questo. Dopo aver perso la scorsa edizione soltanto in finale per le mani di Tony Parker, i verdi dell'Est vogliono confermarsi e arrivare a medaglia. I presupposti ci sono tutti. Se la compagine che ci eliminò 81-77 negli scorsi Europei era già insidiosa, quella odierna presenta ancor più esperienza e crescita nei giovani, Valanciunas e Motiejunas su tutti. I due lunghi compongono sicuramente una delle migliori coppie di tutto il mondiale. Chi altro? Kalnietis, Pocius, Maciulis senza dimenticare i fratelli Lavrinovic. Per gli uomini di Kazlauskas il passaggio del turno sembra pura formalità, poi bisognerà fare sul serio. Sabato a Gran Canaria il loro esordio contro il Messico.

MESSICO

Ecco il perfetto esempio di squadra che viene presa sottogamba e te la fa sotto il naso. I messicani tornano ai Mondiali dopo quaranta, si esatto quarant'anni, ma lo fanno da signori. Gli inventori del churros hanno fatto strabuzzare gli occhi a tutti l'anno scorso, quando hanno portato a casa la Fibas America, battendo prima l'Argentina e poi il Porto Rico in finale, il tutto passando dalle mani di Gustavone Ayon, il quale ha chiuso il torneo con 17,5 punti e 9,2 rimbalzi di media. Il loro obiettivo è migliorare il nono posto raggiunto nel 74'. Esordiranno il 30 agosto contro la Lituania.

SLOVENIA

Inutile girarci intorno, questa squadra dipende dalla A alla Z dai fratelli Dragic. La crescita di Goran è iniziata proprio agli scorsi europei, nei quali è riuscito a caricarsi una nazionale in pieno ricambio generazionale alle spalle, per poi portare a termine una stagione Nba da 20 punti a partita valsagli il premio di Most Improuved Player. Oltre a lui ed al fratello Zoran, da tenere d'occhio i giovani emergenti Rebec, Prepelic e Omic. Obiettivo? Passare il girone e poi sognare. Il loro esordio avverrà sabato contro l'Australia.