Tutto come previsto, da copione, per Team Usa che si sbarazza facilmente del Messico. Venti minuti dura la resistenza della tricolor che dopo quarant’anni di assenza dalla massima competizione Mondiale, saluta con onore e a testa altissima con una qualificazione storica agli ottavi di finale. Usa che conferma sì le proprie qualità, fisiche e tecniche, ma anche le difficoltà nel primo tempo di affrontare la difesa schierata messicana. Usa che non hanno alzato i ritmi come nelle cinque gare precedenti (soltanto 73 tiri, a fronte dei quasi 100 per gara nella prima fase). Curry chiude con 20 punti (6/9 da tre) e con il titolo di MVP della gara. 

Usa che contrariamente alle partite della prima fase partono subito in quinta per poi rallentare. L’accelerazione della prima metà del primo quarto è quella decisiva : 13-2 e subito doppia cifra di vantaggio, con 4 punti di Faried, onnipotente a rimbalzo in attacco, 3 di Curry e due a testa per Davis, Harden ed Irving. Vantaggio che si manterrà costante per tutto l’arco della prima frazione fino al +15 (42-27 di metà gara). Il Messico gioca bene in attacco, cavalcando un positivo Ayon, ma paga troppo l’imprecisione al tiro degli esterni, nonostante la buona costruzione dei tiri. Gli Usa confermano la loro propensione a giocare in velocità, in contropiede, mentre a difesa schierata i problemi continuano. La tricolor alterna bene la zona alla difesa a uomo, mandando spesso in confusione quelli che dovrebbero essere i costruttori di gioco americani, Irving ed Harden, che invece rallentano i ritmi e fermano troppo la palla nella metà campo offensiva. Gli Stati Uniti non tirano benissimo dal campo (42%), ma massimizzano il loro vantaggio sfruttando le percentuali da tre punti (Curry, Harden e Thompson) e la sterilità dei messicani in attacco, Ayon escluso. La tripla di Harden, che permette agli Usa di toccare il +17, massimo vantaggio, ed il canestro di Ayon chiudono il primo tempo. "Il barba" chiude a quota 12, mentre Faried passeggiando è a 8 punti e 7 rimbalzi.

Curry riprende da dove aveva lasciato nel primo tempo. Tre triple in fila, dopo l’appoggio iniziale di Harden, permettono agli uomini di coach Krzyzewski di volare sul +25 (55-30), ovviamente massimo vantaggio e partita in ghiaccio. Ayon mostra un po’ di stanchezza e pecca di lucidità in attacco, come tutta la squadra messicana. Il break di inizio terzo quarto è devastante : 15-3. Nonostante il vantaggio gli americani, come da tradizione, non si fermano e continuano a difendere aggressivamente come hanno fatto per tutta la durata della gara. I messicani non hanno la forza di reagire, paghi del risultato ottenuto, e scivolano fino al -30 di fine periodo. L'ultimo quarto è puro garbage time, che conferma la buona vena degli "splash brothers" (Curry e Thompson), che chiudono la gara con un eccellente 9/18 da tre. Rudi Gay si mette in mostra nell'ultimo quarto con 10 punti personali (2/3 da tre), mentre Ayon saluta il Mondiale con una prestazione sontuosa : 25 punti ed 8 rimbalzi. La gara si chiude con il ritorno messicano fino al -23 finale : 86-63.