Da sedici a otto, e domani ne rimarranno soltanto quattro. Il Mondiale spagnolo di basket viaggia a gonfie vele verso la finale di domenica di Madrid. Il weekend degli ottavi ci ha regalato, chi più chi meno, molte sorprese. Le partite che si sono disputate a Barcellona, Usa esclusi che hanno travolto il Messico, si sono rivelate molto più equilibrate di quanto non si pensasse alla vigilia. La Slovenia, che in serata affronterà proprio Team Usa, ha si battuto la Repubblica Dominicana, ma dopo il solito primo tempo giocato più che discretamente, è arrivata l’altrettanto solita ripresa a ritmi blandi e percentuali bassissime. Risultato? Repubblica Dominicana che tornava sotto nel punteggio fino a pochi minuti dal termine, ma si scioglieva nel momento decisivo della rimonta. Sempre a Barcellona, i due quarti più equilibrati, assieme a Francia – Croazia che si è giocata a Madrid. La Lituania, come la Slovenia, andava avanti di 15 punti nel primo tempo. Solito rilassamento, le due torri fuori partita e la Nuova Zelanda che era li pronta ad approfittarne. Il ritorno di Valanciunas, a mo’ di salvatore della patria, permetteva ai lituani di scacciare via la rimonta Tall Blacks e permettere ai suoi di approdare ai quarti. Sorte diversa invece ha avuto la riscossa turca. Il classico “mamma li turchi” questa volta è uscito dalle bocche dei giocatori australiani quando hanno visto tornare le indomite mezzelune dal -13 di inizio terzo quarto, prossimi al ko tecnico, e passare sul filo di lana con il quasi buzzer beater di Preldzic.

C’è qualcosa che accomuna tre delle quattro squadre presenti in questa parte del tabellone : sempre Usa esclusi, che ovviamente godono dei favori del pronostico per arrivare a giocarsi domenica sera a Madrid la finale per il metallo più prezioso, Slovenia, Turchia e Lituania, hanno dimostrato di avere i mezzi per arrivare fino a questo punto, ma hanno anche confermato grandissime lacune in termini di continuità nei 40 minuti di gioco. La Turchia di Ataman, qualificatasi come seconda forza del girone degli Usa, sembra essere arrivata agli ottavi quasi per sbaglio: non ha mai dato la sensazione di meritare una vittoria dall’inizio alla fine, alternando prestazioni incolori a folate di 5 minuti di grande intensità e difesa, che le hanno permesso di portare a casa le tre partite decisive. Andazzo che è stato confermato anche contro gli australiani. Il solo Guler a battagliare per 30 e più minuti contro i boomers e poi il risveglio della fenice. Preldzic ha deciso di vincere da solo una partita che nel 99% dei casi era già persa. 16 punti nell'ultimo periodo e festa finale. Stessa cosa dicasi per Slovenia e Lituania. Le due squadre hanno un gioco piuttosto agli antipodi : gli uni si affidano alle scorribande dei fratelli Dragic, nel bene come nel male, gli altri al gioco in post delle due torri, Valanciunas e Motiejunas. La Slovenia ha il grande merito di giocare per i primi trenta minuti, poi il buio. Come era già accaduto proprio contro i lituani, i quarti periodi sono tabù assoluto per Dragic e compagni.

La Lituania, invece, non riesce a fare a meno dell’apporto dei suoi lunghi. Ogni volta che escono dalla gara per motivi di falli o riposo, si perde clamorosamente la bussola, complice anche la mancanza di un cervello guida (senza un giocatore come Jasikevicius chi non la perderebbe) che gestisca la patata bollente nei momenti chiave della gara. Gli Usa, forti del loro talento individuale, anche se non hanno convinto a fondo nell’arco di tutto il Mondiale, sembrano un gradino, forse due, più sopra rispetto alle tre squadre presenti nella loro parte di tabellone. La squadra di coach K sembra maturare pian piano, crescendo di volta in volta per quanto riguarda gestione della gara ed adattamento alle difese dell’area europee. Anche se le riserve non sono del tutto sciolte, la qualificazione per la finalissima non sembra in dubbio.

Lituania – Turchia (ore 17)

Entrambe le squadre vengono da vittorie, in ottavi di finale, contro squadre oceaniche. I turchi hanno superato l’Australia, mentre la Lituania ha battuto la Nuova Zelanda. Mentre questi ultimi erano favoriti alla vigilia, i turchi, anche per come è arrivata la vittoria, hanno messo a segno un piccolo upset. I 16 punti di Preldzic nell’ultimo quarto, culminato con le due triple vittoria sul -5 ad un minuto dal termine, hanno salvato la squadra dall’eliminazione. La Turchia sembra essere più squadra nei momenti decisivi all'interno della stessa gara, e sembra essere più abituata a finali concitati. Infine, come ha già abbondantemente dimostrato nel corso del torneo, riesce a sfruttare con notevole cinismo le fasi calanti dei propri avversari, e se dovesse riuscire a mantenere il punteggio basso ed equilibrato per 30 minuti, negli ultimi dieci potrebbe piazzare l’ennesima zampata.


La Lituania, invece, proverà ad imporre un ritmo più alto alla gara, fatto di contropiedi e tiri veloci. Un eventuale parziale nei primi due quarti potrebbe affievolire le resistenze turche ed indirizzare la gara dalla loro parte. Di fondamentale importanza sarà il big match sotto le plance tra il duo Valanciunas – Motiejunas contro Asik, che sarà costretto a non caricarsi di falli e lasciare strada libera ai due centri avversari.
La gara potrebbe vivere di break e contro break, con folate a corrente alternata da una parte e dall’altra, ma non è affatto escluso un finale punto a punto, con le squadre che si giocheranno l’accesso alla semifinale negli ultimi possessi. Il maggiore cinismo nei finali di gara e le maggiori potenzialità turche sugli esterni potrebbero fare la differenza.

Usa – Slovenia (ore 21)

Molto meno equilibrata, quantomeno sulla carta, sembra la seconda sfida. Gli Stati Uniti non dovrebbero avere problemi contro gli sloveni. Il solo Goran Dragic, ed in parte il fratello Zoran potrebbero creare qualche grattacapo alla difesa statunitense che però, nonostante le solite difficoltà contro le difese europee, non dovrebbero faticare più di tanto nel sovrastare, tecnicamente e fisicamente, le linee difensive slovene.
In tutte e sei le vittorie gli Usa hanno messo in mostra tutte le loro principali caratteristiche : una combinazione di velocità, tiro dalla distanza e strapotere fisico a rimbalzo. Nell’ultima gara, hanno inoltre dimostrato di saper abbassare i ritmi della gara quando necessitava, anche se hanno confermato di non riuscire ad attaccare al meglio la difesa schierata. Un’altra novità americana è la difesa. Rispetto alla prima fase, quando si affidavano soltanto all’atletismo, agli anticipi e ai rimbalzi, contro il Messico si è vista più organizzazione e maggiore aiuto gli uni con gli altri, segno che le migliorie apportate da coach K stanno dando dei risultati. L’applicazione difensiva, abbinata allo sconfinato talento offensivo, di Curry e Harden su tutti, potrebbe essere garanzia di successo.
Le scorribande offensive dei fratelli Dragic non sembrano preoccupare più di tanto gli americani, anche se coach Krzyzewski, alla vigilia, ha dichiarato di essere sorpreso riguardo la crescita delle squadre europee e non, facendo si che il rispetto nei confronti di queste squadre crescesse esponenzialmente : “Ho visto che il livello delle gare internazionali continua a salire e migliorare, e questo ci rende le cose più complicate. Ma è solo un bene. Ci costringerà a dare il meglio per arrivare al nostro obiettivo”.