Non riesce alla Foxtown il colpaccio in terra francese, dove la squadra di Sacripanti si deve arrendere solo nel finale, a causa delle rotazioni corte e dell'assenza di Feldeine.

Il primo quarto è all'insegna dell'equilibrio, con le difese delle due squadre che la fanno da padrone, non a caso il punteggio finale è parecchio basso. A partire bene sono i padroni di casa, che grazie ai canestri di Nivins (5 punti) riescono a raggiungere un vantaggio massimo di quattro punti. Nonostante ciò, Cantù non si fa intimidire e guidata da Hollis (4 punti) e Gentile (6 punti) riesce non solo a ridurre le distanze, ma anche a trovare il primo vantaggio con una tripla di quest'ultimo, che fissa il risultato sul 14-15.

La seconda frazione segue, passo per passo, il medesimo copione della prima, con Cantù che continua a dimostrare una buona vena offensiva, mentre l'ASVEL si "limita" a rispondere colpo su colpo. Sugli scudi per la Foxtown, Abass e Johnson-Odom, autore di alcuni canestri di pregevole fattura, dimostrazione di come il giocatore stia ritrovando una condizione ottimale. Dall'altra parte ottima la prova dell'ex David Lighty (8 punti), che fa sentire tantissimo la sua esperienza e il suo peso all'interno del pitturato, dove gli uomini di Sacripanti non riescono a prendergli le misure. Ma alla fine del quarto, il tabellone luminoso mostra il risultato di 30-33 per Cantù, che chiude avanti, grazie ad un canestro di Dequan Jones (4 punti).

L'intervallo porta consiglio alla selezione francese, che dopo un inizio quarto passato ancora ad inseguire, soprattutto a causa dei cansetri dell'accoppiata Gentile (10 punti)-Hollis (11 punti), perviene al sorpasso con una tripla di Edwin Jackson (11 punti), che si sblocca da dietro l'arco e fissa il punteggio sul 46-43. Da qui in poi, la partita si gioca punto a punto sino al suono della sirena, quando una tripla di Johnson-Odom (9 punti), permette a Cantù di passare avanti di uno (48-49).

Tutti indizi di un ultimo quarto bollente, dove a risultare decisiva sarà la maggiore freschezza fisica dei francese, opposta alle rotazioni corte di Sacripanti (costretto a rinunciare a Feldeine). Nella prima parte della frazione, l'ASVEL prova più volte a staccare gli avversari con i canestri di David Andersen (16 punti e 6 rimbalzi) ed Edwin Jackson (20 punti), ma Cantù riesce a rimanere attaccata alla partita ad uno Stefano Gentile (19 punti e 6 rimbalzi) immenso e grazie alla sua precisione da fuori dall'arco. Ma alla lunga, il solo italiano non basta, infatti Edwin Jackson continua il suo bombardamento da tre, che impreziosito dalle giocate di Green (11 punti), mette tra le due squadre due possessi di vantaggio, troppi per una Foxtown visibilmente con la lingua di fuori. Nel finale, a dilatare ulteriormente il punteggio (che renderà più ostico il discorso differenza canestri), ci pensa il solito Jackson, che con una tripla fissa il punteggio sul 78-70 finale.