Semplicemente più forti, una squadra che in questo periodo non si batte. Se poi tirano 12/18 da tre, beh, l'impresa diventa quasi titanica. Questa la percentuale dall'arco di Wisconsin, che con il punteggio finale di 85-78 hanno battuto una volenterosissima Arizona, che non è però riuscita a tenere testa ai ritmi pazzeschi di Dekker e Kaminsky, veri protagonisti della partita. E se il primo tempo aveva lasciato aperta la speranza, le triple del secondo tempo l'anno uccisa. E Bo Ryan torna per il secondo anno alla Final Four di Indianapolis.

Un parziale iniziale di 10-2, firmato in gran parte dal 44, mette subito i Badgers in condizione di controllare la partita, ma nel momento in cui Arizona alza il ritmo difensivo le cose cambiano, e le due squadre si ritrovano già in parità a quota 14. Un equilibrio che tende a durare, perchè se da una parte a fare la voce grossa c'è sempre Kaminsky, dall'altra parte le risposte di Tarczewsky e Hollis-Jefferon rendono la partita una vera partita, soprattutto sotto i ferri, in una partita di un'intensità pazzesca che alla prima sirena vede avanti i Wildcats 33-30.

La ripresa è una pioggia di triple di Wisconsin, firmata soprattutto da Sam Dekker, che si ricorda di essere un signor giocatore e un ottimo tiratore, e insieme a Hayes (l'uomo a cui è toccato l'armadietto di Kobe Bryant allo Staples) cominciano a scavare il parziale, mettendo insieme un 6/7 da tre di squadra che ammazza anche una difesa tenace come quella messa in piedi da Miller, che vede i suoi cominciare a calare, complice anche la partita abbastanza incolore di Stanley Johnson, che si prende un dito nell'occhio nel primo tempo, causando un problema alla lente a contatto, e non riesce più a riprendersi.

Tocca anche il +11, massimo vantaggio, la squadra di Bo Ryan, che ricomincia a trovare la via del canestro con Yorke e McConnell, risalendo la china fino al -5, prima che Sam Dekker si inventi una tripla con 1.47 sul cronometro che rimette 8 punti di vantaggio e rappresenta una mazzata alle speranze di rimonta di Arizona, che senza timeout ritorna a quel famoso -5 con un gioco da tre di Brandon Ashley, molto condizionato da problemi di falli, ma l'ultima parola la vuole ancora Dekker, con una tripla insensata a 10 secondi dal termine. I liberi finali fissano il punteggio sull'85-78, risultato alla sirena. Lacrime di Arizona, festa di Wisconsin, che torna per il secondo anno di fila alla Final Four.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]