Ieri ha finalmente avuto inizio il mese dedicato alla Summer League, competizione organizzata dopo il draft e dedicata a tutti quei giocatori che hanno giocato 3 o meno anni in NBA ed ai nuovi talenti del draft. Il primo dei tre tornei in programma è quello di Orlando, che ieri ha visto subito splendere l'ex Barcellona Hezonja, capace di decidere il match contro i Los Angeles Clippers con una tripla nell'ultimo possesso, e l'ex centro dei Wisconsin Badgers Frank Kaminsky, il quale ha realizzato una doppia-doppia nel match perso contro Oklahoma.

Myles Turner (Indiana Pacers), MVP del match con i suoi 20 punti, 8 rimbalzi e 3 "blocks"

MIAMI HEAT-INDIANA PACERS 92-76- Tutto facile per la selezione dei Miami Heat, che fa suo il primo match di Summer League contro gli Indiana Pacers con il punteggio di 92-76. Notizie molto positive sono arrivate dal rookie Justise Winslow (selezionato con la decima scelta), il quale ha messo a referto ben 15 punti pur non tirando in maniera eccelsa (4-8 da due, 1-3 dalla lunga distanza e 6-8 dalla lunetta); ma a colpire maggiormente sono state l'aggressività e la grande abilità nell'attaccare l'area avversaria dal palleggio, qualità che gli ha permesso di caricare di falli la difesa avversaria. Nonostante ciò il giovane Winslow è stato ben supportato anche dal resto della squadra, infatti altri tre giocatori sono riusciti ad andare in doppia cifra: il primo è stato James Ennis (solo 5 punti in 62 gare giocate lo scorso anno in maglia Heat), che ha contribuito con ben 13 punti e 7 rimbalzi, il secondo è stata una vecchia conoscenza del basket europeo, ovvero Zoran Dragic (fratello di Goran ed ex Unicaja Malaga), il quale ha messo a referto ben 12 punti. Infine a chiudere il cerchio dei giocatori in doppia cifra è stato Josh Richardson, che, uscendo dalla panchina, ha messo a segno ben 14 punti (9/9 ai liberi). Dall'altra parte, invece, gli unici capaci di tenere in piedi la baracca per un pò sono stati Myles Turner (selezionato nel corso di questo draft con la scelta numero 11 e proveniente dall'Università del Texas), il quale ha ben impressionato mettendo a segno ben 20 punti (9-12 al tiro), 8 rimbalzi e 3 stoppate alla sua prima apparizione in maglia Pacers, e Jarell Eddie (vincitore dell'ultimo NBA D-League Three-Point Contest), il quale ha messo a referto ben 16 punti con un ottimo 4-6 da dietro l'arco. A condannare Indiana, però, sono stati i tanti falli commessi, infatti Miami è andata in lunetta ben 32 volte nel'arco dell'intero match, contro le 11 volte dei Pacers.

Keith Benson (ex Dinamo Sassari), MVP del match ed autore di 19 punti

DETROIT PISTONS-ORLANDO MAGIC (WHITE) 76-87- Una partita combattuta sino ai minuti finali quella tra i Pistons e i Magic, ma che ala fine ha visto prevalare la squadra "bianca" di Orlando (formata da free-agent e buone speranze della D-League), capace di risolvere la pratica con un ultimi spezzone di quarto periodo di ottima fattura. Il primo quarto si apre all'insegna dell'equilibrio, con le due squadre che danno vita ad un match particolarmente combattuto, anche se a prevalere sono proprio i padroni di casa che chiudono avanti sul 19-17. Ma è nel secondo periodo che i Pistons si organizzano e tentano il primo allungo: infatti Detroit, trascinata dai canestri di Adonis Thomas (ultima stagione in D-League con la maglia dei Grand Rapids Drive) e dal rookie Stanley Johnson (scelto quest'anno con l'ottava scelta da Arizona e colonna portante delle varie selezioni nazionali USA), riesce a raggiungere un massimo vantaggio di ben 13 punti. Ma quando quest'ultimo viene richiamato in panchina, i Pistons sembrano perdere un pò di smalto e chiudono il quarto ancora sotto di due sul punteggio di 42-40. Decisivi in questa rimonta i canestri di due ex conoscenze del basket italiano ovvero Melvin Ejim (ex Virtus Roma) e di Keith Benson (breve apparizione con la Dinamo Sassari nel 2011). Nel secondo tempo la partita rimane sempre in bilico sul filo di un rasoio, addirittura i Pistons chiudono il terzo quarto avanti di tre punti, ma a spaccare il match ci pensano Scottie Wilbekim (reduce dall'esperienza in Grecia con la maglia dell'AEK Atene) e Taylor Braun (ultima stagione trascorsa in Belgio con la maglia dell'Okapi Aalstar), i quali realizzano un mini-parziale di 8-0 e permettono ai "bianchi" di costruirsi un vantaggio consistente che gli permette di portare a casa la prima win. Per i Magic "White" è stata una partita abbastanza altalenante, che però li ha visti trionfare grazie ad un ottimo secondo tempo, dove Orlando si è imposta con il punteggio di 47-34. I trascinatori dei Magic sono stati gli "italiani" Keith Benson, ex Sassari ed autore di 19 punti, e Melvim Ejim (11 punti e 7 rimbalzi per l'ex romano), anche se va sottolineata anche l'ottima prova di Keith Appling (ex guardia di Michigan), il quale ha contribuito alla causa Magic con 17 punti, 4 assist e 4 rubate. In casa Pistons, invece, le notizie positive arrivano dal rookie Stanley Johnson (13 punti, 4 rimbalzi e 3 assist in 24 minuti di gioco ed in uscita dalla panca) e da Adonis Thomas (high-scorer con 17 punti e con 3-4 da dietro l'arco), che fanno ben sperare per il resto della competizione.

ORLANDO MAGIC (BLUE)-LOS ANGELES CLIPPERS 75-74 (OT)- La cartolina di questo match è senza dubbio la tripla di Mario Hezonja (ex Barcellona e scelto appena una settimana fa dai Magic con la pick numero 5), che comincia il suo viaggio oltreoceano con una giocata pesantissima grazie alla quale decide il match a circa 12 secondi dal termine dell'overtime. Noto in Europa per le sue qualità da tiratore e come giocatore con una grandissima fiducia nei propri mezzi, Mario si presenta al pubblico Southwest Airlines Orlando Pro Summer League raccogliendo un passaggio del compagno di squadra Devyn Marble (ultima stagione in D-League agli Erie BayHawks) e sparando una tripla pesantissima senza avere esitazioni. Per il giovane talento di origine croata è stato un debutto particolarmente esplosivo, che è stato condito da 12 punti in circa 24 minuti di gioco. Ma la splendida prestazione dell'ex Barcellona è stata accompagnata da un'altra altrettanto stellare di Aaron Gordon (secondo anno da pro per lui), che domina in lungo e largo con una doppia-doppia da 22 punti e 18 rimbalzi. Il suo apporto si è sentito particolarmente nel corso del primo quarto, dove si mette in proprio e con 10 punti consecutivi porta avanti i suoi sul 18-2. Nonostante ciò i Clippers non si rassegnano a voler recitare solo la parte della vittima sacrificale e, grazie all'apporto di ben quattro giocatori in doppia cifra, riescono a portare miracolosamente la gara all'overtime: il primo è Branden Dawson (scelto dai New Orleans Pelicans la scorsa settimana con la 51esima scelta ma girato ai LAC con una trade), che si mette in mostra con una doppia-doppia da 14 punti e altrettanti rimbalzi, il secondo è Jordan Hamilton (autore di 11 punti e 4 rimbalzi), il terzo è C.J. Wilcox (ultima stagione in D-League con la maglia dei Fort Wayne Mad Ants), il quale ha messo a referto 13 punti e 5 rimbalzi, mentre il quarto (ed ultimo) protagonista è stato Nate Wolters (ex playmaker dei Grand Rapids Drive), che ha messo a segno 12 punti, 5 rimbalzi, 4 assist ed altrettante rubate. A risolvere la partita nell'Overtime ci pensa (come già raccontato) Hezonja con una magia, anche se vanno segnalati i contributi di Elfrid Payton (quarto nella votazione per il Rookie of the year nella scorsa stagione), autore di 7 punti e 9 assist, e di Devyn Marble, il quale ha messo a segno 14 punti ed è stato determinante con la palla rubata sull'ultimo possesso dei Clippers nell'OT.

Frank Kaminsky (Charlotte Hornets), MVP del match con una doppia-doppia da 19 punti e 12 rimbalzi

CHARLOTTE HORNETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 74-76- Poteva essere una grande vittoria firmata da Frank Kaminsky (autore di un secondo tempo incredibile), ma alla fine a spuntarla sono stati i "sophomore" della truppa degli Oklahoma Thunder, i quali si portano a casa la prima win grazie ad un lay-up vincente di Semaj Christon (ultima stagione in maglia Oklahoma Blue in D-League) a circa 20 secondi dal termine. Un'ottima prestazione quella della guardia di OKC, draftata lo scorso anno dai Miami Heat con la scelta numero 55 e poi arrivato in quel di Oklahoma con una trade, il quale ha messo a referto una doppia-doppia da 14 punti e 10 assist. L'altro "sophomore" decisivo ai fini del risultato è stato Mitch McGary (selezionato lo scorso anno al primo giro con la 21 scelta da OKC ma girato in D-League agli Oklahoma Blue), il quale ha contribuito alla causa con 8 punti e 13 rimbalzi. Infine ottimo impatto anche per il rookie Dakari Johnson (uno dei predestinati di Kentucky), che al suo esordio mette a segno 7 punti e 11 rimbalzi in 22 minuti di gioco. Dall'altra parte, in casa degli Hornets, la prima voce è quella di Frank Kaminsky (nona chiamata dell'ultimo draft), il quale si rende protagonista con un super secondo tempo e mette a segno un'ottima doppia-doppia da 19 punti e 12 rimbalzi; da segnalare anche l'ottima percentuale da dietro l'arco, dove ha tirato con il 50% (4 su 8). A fare da spalla al rookie ci hanno pensato P.J. Hairston (ultima stagione ai Texas Legends), autore di 13 punti e Aaron Harrison (altro giocatore di Kentucky ma non scelto al draft), che ha contribuito alla causa con 10 punti, 5 rimbalzi, 3 rubate e 2 assist.

MEMPHIS GRIZZLIES-BROOKLYN NETS 81-73- Buona la prima per i Memphis Grizzlies, che sconfiggono i Brooklyn Nets con il punteggio di 81-73 grazie ad una super prestazione di Jordan Adams, scelto nel draft dello scorso anno con la pick numero 22 da UCLA. Dopo un anno di rodaggio con pochi minuti giocati e tante ore di allenamento in palestra insieme a stelle del calibro di Marc Gasol e Zach Randolph, per il giovane talento classe '94 sembra essere arrivato il momento per dire la sua anche in NBA. La prima dimostrazione di forza è arrivata stanotte nel match di esordio contro i Nets, dove Adams ha guidato i suoi alla vittoria con una prestazione da 20 punti (10/10 dalla linea della carità) e 5 rimbalzi. Ma lui non è stato il solo "sophomore" a brillare tra le fila dei Grizzlies, infatti un'altro giocatore che ha dato un contributo importante è stato Jarnell Stokes (scelto lo scorso anno nel secondo giro da Tennessee e vincitori di un oro mondiale con la nazionale U19), il quale ha messo a referto 16 punti (6/13 dal campo) dimostrando così le buone cose mostrate lo scorso anno in D-League con la maglia di Iowa Energy (15.1 punti e 11.3 rimbalzi di media). In casa Brooklyn, invece, le uniche note positive arrivano da Cory Jefferson (ultima stagione in D-league con la maglia dei Maine Red Claws), high-scorer con 13 punti e 8 rimbalzi, e dal rookie Rondae Hollis-Jefferson (arrivato tramite una trade con Portland), il quale ha messo a segno 9 punti e tre rimbalzi; nonostante ciò in quel di Brooklyn devono rivedere anche i tiri da tre, infatti in questa partita hanno tirato un pò maluccio con un modestissimo 6-24 da dietro l'arco. Infine, per concludere, da segnalare la buona prestazione dell'ex Virtus Bologna Okaro White, che contribuisce alla causa di Memphis con 9 punti e 6 rimbalzi in 27 minuti di gioco totali