Vince la più forte. L'Europeo Under 20 di Lignano Sabbiadoro si conclude nel modo migliore, con una partita bella, intensa, giocata armi alla pari e a viso aperto da entrambe le squadre: trionfa la Serbia, cade la Spagna. Per la prima volta nelle due settimane di manifestazione le furie rosse conoscono la sconfitta, purtroppo per Hernangomez e compagni nella gara che però conta maggiormente.

Niente da dire, la Serbia è una squadra costruita per vincere, completa sotto tutti gli aspetti: attacco, difesa, esterni ed interni equamente distribuiti in campo e soprattutto in fase di realizzazione. Una macchina perfetta orchestrata alla perfezione da Vladimir Djokic; Marko Guduric è il mattatore della competizione, l'Mvp incontrastato dell'Europeo, un giocatore destinato probabilmente ad altri palcoscenici, che sul 67-64 ha messo la ciliegina su una torta costruita in due settimane di durissimo lavoro.

La domenica conclusiva dell'Europeo non è solo la gara per oro ed argento, ma anche terzo e quarto posto e tanto altro. La Turchia batte la Francia per il Bronzo, crolla il Belgio dopo le prime due fasi e chiude ottavo, mentre l'Italia, con l'orgoglio che ha contraddistinto tutta la manifestazione degli azzurrini, batte Israele e chiude nona. Nell'altra partita decisiva di giornata, che stabiliva la salvezza tra Slovenia e Polonia, la spuntano i primi, dominando dal primo all'ultimo secondo la gara.

Finale 1-2 posto: Serbia - Spagna = 70-64

Dopo sette anni, è di nuovo tempo della Serbia. Gara punto a punto, come prevedibile, con la Spagna che inizia meglio, tirando 5/7 da tre punti e mettendo sotto i serbi sul piano fisico, oltre che del punteggio: Martin e Garcia firmano l'allungo iniziale, 4-12. Gli iberici non scappano, con i balcanici che tornano a contatto e con Rebic ed Apic chiudono il primo quarto sotto di 1. Guduric e Jaramac, controllati a dovere, entrano in partita firmando i primi 11 punti serbi del quarto, con Hernangomez che risponde dalla parte opposta. L'equilibrio non si scrolla, con le difese che prevalgono sugli attacci, l'intensità è selvaggia e sebbene lo spettacolo non sia eccelso in attacco, vedere il sacrificio e la lotta di questi ragazzi per evitare le marcature avversarie è esaltante. 37 pari all'intervallo. Al rientro dagli spogliatoi il tema non cambia, e come spesso accade in partite combattute del genere, a cambiarle sono gli episodi ed una fiammata improvvisa di una delle due squadre: dopo il solito botta e risposta, sono due triple in rapida successione, intervallate da un'azione di difesa spettacolare dei serbi ad indirizzare la gara: Rebic e Jaramac piazzano l'allungo sul +7 di fine terzo quarto, sul 52-45. Hernangomez prova come può a metterci una pezza in attacco grazie al suo talento con quattro punti di seguito, ma la Serbia risponde con le armi pesanti: 3/3 da tre nel momento decisivo della gara, Guduric prima, Zagorac e Jaramac piazzano il destro ed il gancio decisivo al volto spagnolo. Più 11, 60-49 e gara che sembra in archivio, con la Spagna che tira 2/17 da tre dopo il primo quarto. La Serbia tuttavia si siede sul vantaggio, forse pensando di averla già chiusa a 4:50 dal termine. Gli iberici non mollano affatto e piazzano il controparziale che li porta a -2 sulla tripla di Hernangomez: clamoroso, dal 66-54 al 66-64 in pochi minuti. 20" al termine, ci pensa Gudric con il layup a lanciare la festa serba.

Finale 3°-4° posto: Turchia - Francia = 84-74

Finale 5°-6°: Lettonia - Repubblica Ceca = 77-66

Finale 7°-8°: Lituania - Belgio = 77-70

Finale 9°-10°: Italia - Israele = 77-69

Finale 11°-12°: Ucraina - Germania = 62-72

Finale 13°-14°: Slovenia - Polonia = 86-43

Finale 15°-16°: Russia - Gran Bretagna = 62-86

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Al termine della finale è stato votato, dai venti allenatori della competizione e da Pablo Laso, allenatore del Real Madrid, il quintetto ideale della manifestazione. Eccolo: Marko Guduric (Ser), Nikola Rebic (Ser), Emmanuel Lecomte (Bel), Emircan Kosut (Tur), Juan Hernangomez (Spa). Ci sentiamo di sposare appieno la scelta.