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Petrucci: "Il campionato è importante, la Nazionale è tutto"

Il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro sottolinea, nell'intervallo della gara contro l'Austria, l'importanza della Nazionale nel movimento sportivo di un paese intero. Importanza troppo spesso sottovalutata nel mondo dello sport.

Petrucci: "Il campionato è importante, la Nazionale è tutto"
Petrucci
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Di Andrea Bugno

La Nazionale è unione, ma anche divisione. Lo è da sempre. Lo è soprattutto nel basket, dove spesso giocatori e squadre hanno spesso rifiutato l'invito della Nazionale a partecipare a tornei, manifestazioni continentali e quant'altro. L'obiettivo prefissatosi da Gianni Petrucci, qualche tempo fa, quando è tornato a guidare la macchina basket, era chiaro: riportare la Chiesa al centro del villaggio, ossia la Nazionale al centro di tutto. Obiettivo di fondamentale importanza, soprattutto dal momento in cui i risultati di una Nazionale, che ha sempre portato il vessillo di una delle più forti d'Europa, sono andati scemando nel tempo. 

"Avevamo l'obiettivo di riportare la Nazionale al centro dell'attenzione. Penso che ci siamo riusciti. Qualcuno, all'interno del mondo del basket, pensa con grande presunzione che il campionato sia più importante della Nazionale. Sbaglia. Il campionato è importante, ma la Nazionale è tutto, a dispetto di alcune considerazioni provinciali, e lo dimostra anche la presenza di tutti e tre gli Nba". Parole semplici e banali, ma che fanno breccia nel cuore di appassionati e tifosi. Così ieri sera, nell'intervallo di Italia-Austria, ai microfoni di Sky Sport HD il presidente della FIP, Giovanni Petrucci, nell'intervallo di Italia-Austria. 

Il presidente della FederBasket analizza inoltre il cammino degli azzurri verso gli Europei di Francia 2015. L'Italia ha la possibilità, come mai nel corso della storia cestistica azzurra, di schierare un quartetto (diventato terzetto dopo il ritorno di Datome in Europa) di assoluto livello Mondiale. Oltre ai soliti noti, però, l'Italia è squadra fatta di altrettanti giocatori fondamentali, soprattutto per spirito di sacrificio, umiltà e spogliatoio, caratteristiche fondamentali di tutte le nazionali italiane, al di là di quale sia lo sport di riferimento, per arrivare al successo finale: "Abbiamo nomi fantastici, per ogni ruolo abbiamo due o tre giocatori, dipenderà da Pianigiani come impiegarli. Siamo soddisfatti del comportamento di tutti, la preparazione si sta svolgendo seriamente e serenamente. Gli Nba sono venuti anche prima del tempo, ma ci sono delle regole e Pianigiani li ha allenati secondo gli accordi FIBA-NBA."

Petrucci torna, inoltre, anche su un annoso problema: i Tornei durante la stagione regolare furono eliminati per alleviare lo stress ai giocatori, ma è intenzione della Fiba tornare ad inserirli nel calendario. Questo il parere del presidente della Fip: "Io sono d'accordo, perché la Nazionale non può vivere solo uno o due mesi l'anno. Questo è una cosa che il calcio ha sempre fatto e che condivido. Tanti anni fa era così e dal 2017 si tornerà come un tempo e la Nazionale avrà gli spazi che merita. Del resto se la Nazionale non vince, nessun movimento può avere successo: noi rimaniamo con i piedi per terra, ma è una Nazionale che fa sognare e ha uomini che vogliono vincere".

Un pensiero anche sul movimento al femminile, che ripartirà da Simone Pianigiani stesso: "Vogliamo non dico rifondare, perché sarebbe un offesa per chi ha lavorato bene fino ad adesso, ma dobbiamo fare un discorso con i piedi per terra. Pianigiani è il responsabile tecnico di entrambe le nazionali e darà i propri nomi e i propri suggerimenti, da lì dobbiamo discendere. Non possiamo più pensare per il basket femminile a quei discorsi arrendevoli del tipo questa è la situazione, queste sono. No. Ci sono le giocatrici e ci sono i settori giovanili. Dobbiamo valorizzare il basket femminile. Ricordo che quando abbiamo preso allenatori vincenti l'Italia ha vinto come con Riccardo Sales che ci ha portati al secondo posto all'Europeo di Brno. Aspettiamo la fine dell'EuroBasket per dedicarci al settore femminile".

Infine, il solito proposito in vista dell'Europeo maschile: "Tutti dobbiamo essere ambiziosi e, cum grano salis, dobbiamo sempre puntare in alto". Insomma, ci si aspetta grandissime cose dall'Italia agli Europei transalpini. Il podio manca dal 2003, il gradino più alto dal 1999. Guarda caso, si giocava in Francia...