I convocati della nazionale spagnola, che da qualche settimana si sono radunati per prepararsi in vista dell'Europeo di settembre, si sono posti un unico obiettivo: tornare a vincere. Si, perchè la nazionale spagnola che negli ultimi dieci anni ci ha abituato a brillare, viene da un paio di appuntamenti falliti, ultimo dei quali l'eliminazione dal mondiale casalingo dello scorso settembre dove le furie rosse erano considerati da tutti più forti anche del Team Usa, poi vincitore della competizione. L'eliminazione avvenuta per mano della Francia ai quarti di finale brucia ancora; gli stessi transalpini che l'anno prima, in occasione degli europei in Slovenia del 2013, avevano eliminato gli spagnoli nella semifinale decisa solo all'overtime per poi andare a conquistare il loro primo titolo continentale.

Le furie rosse partono quindi per questa spedizione più agguerriti che mai con una rosa rimaneggiata ma comunque di primissimo livello.

Foto Castoria

LA STORIA: gli iberici nel corso del '900 hanno raccolto poco nelle varie edizioni degli europei con 3 argenti ('35, '73 e '83) e un bronzo nel 1991; dal 1999 ad oggi si è invece assistito ad un vero e proprio predonimio della Roja che, in otto edizioni, è sempre arrivata almeno alle semifinali e che solo in un'occasione non sono saliti sul podio (2005).

Questa epopea spagnola è coincisa con quella che viene definita "generazioni di fenomeni" e che in un decennio è riuscita a vincere un mondiale, due europei e due argenti olimpici, oltre a svariati podi continentali: dopo il trionfo mondiale nella spedizione nipponica del 2006, l'anno seguente gli spagnoli dovevano vincere agevoltemente l'europeo che si giocava in terra iberica, ma sul più bello il sogno è svanito con i ragazzi guidati da Pepu Hernandez che hanno dovuto cedere in finale (59-60) ad una Russia guidata da un Kirilenko stratosferico e dai tiri decisivi di J.R. Holden.

Nel 2009, in Polonia, è arrivato il primo successo a livello continentale con una nazionale, quella spagnola, ricca di talenti che gli hanno permesso di vincere senza veri e propri rivali temibili, con la Serbia annientata in finale 85-63: Pau Gasol Mvp e miglior realizzatore della manifestazione che chiude un anno memorabile dopo il titolo conquistato da protagonista con i Lakers. Due anni dopo il copione è lo stesso ma cambiano il luogo (Lituania) e l'avversario in finale: sarà infatti la Francia di Parker e Noah a tentare di spodestare gli spagnoli ma ogni tentativo sarà vano. La squadra guidata da Sergio Scariolo torna così nuovamente sul tetto d'Europa, Mvp è un sontuoso Juan Carlos Navarro, autore di una semifinale da lasciare ai posteri con 35 punti alla Macedonia e una finale da 27 punti e 5 rimbalzi.

Agli europei del 2013 gli spagnoli si presentano con molte assenze importanti: Navarro, Pau Gasol e Ibaka decidono infatti di non prendere parte alla spedizione in Slovenia. La squadra guidata da Juan Antonio Orenga fatica a mostrare il gioco spumeggiante che aveva sempre offerto e arriverà solo un terzo posto conquistato nella finalina contro la Croazia, dopo che i transalpini li avevano spodestati in una storica semifinale finita dopo un tempo supplementare.

LA SQUADRA: sulle convocazioni fatte da Sergio Scariolo pesano molto alcune defezioni annunciate da tempo come quelle di Navarro e Ricky Rubio, che nella passata stagione sono stati martoriati dagli infortuni. Inoltre Scariolo ha dovuto far fronte alla decisione di Josè Calderon di lasciare la nazionale. Il forfait inaspettato di Marc Gasol ha stupito un po' tutti gli addetti ai lavori privando la nazionale spagnola di uno dei centri più forti del mondo.

Sui sedici pre-convocati possiamo sbilanciarci nel dire che alcuni sono sicuri di partire per la spedizione: Pau Gasol, Rudy Fernandez, Sergio Rodriguez, Victor Claver, Fernando San Emeterio, Sergio Llull, Felipe Reyes e Alex Abrines; sicuro di partire è anche Nikola Mirotic che negli ultimi anni tra Real Madrid e Chicago ha dimostrato di essere uno dei migliori giocatori europei e la decisione presa da Scariolo di lasciare a casa Ibaka per convocare il montenegrino (prima convocazione per lui ad una manifestazione con la nazionale maggiore) ne è una conferma in più.

Gli ultimi tre posti se li giocheranno presumibilmente Pablo Aguilar, già presente agli europei sloveni del 2013, Daniel Dìez, giovane classe "93 proveniente dalla cantera del Real Madrid che nell'ultimo anno ha dimostrato tutto il suo valore a San Sebastian venendo nominato "miglior giovane" del campionato spagnolo, Pau Ribas, reduce da ottime annate a Valencia e Guillermo Vives; un po' difficile risulta essere la convocazione di Quino Colom, appena passato alla corte dell'Unics Kazan, Xavi Rabaseda e del giovane gioiellino classe "94 Guillermo Hernangomez, fresco di firma con il Real Madrid.

LA PROBABILE FORMAZIONE: non facile prevedere lo starting-five che l'allenatore bresciano schiererà ai prossimi europei. In regia Sergio Llull è in vantaggio sul "chacho" Rodriguez che è il sesto uomo per antonomasia in questa nazionale, così come nel suo club, Rudy Fernandez da guardia e San Emeterio in vantaggio per la posizione di ala piccola; sotto i canestri sicuro il posto di centro titolare per Pau Gasol, a cui verrà affiancato uno tra Mirotic e Reyes, con il montenegrino in vantaggio sul veterano.

LA STELLA: a 14 anni dalla sua prima estate con la camiseta roja (2001 il suo primo europeo), Pau Gasol è senza ombra di dubbio la stella di questa squadra, oltre ad esser il più talentuoso e il più vincente tra i convocati. Il catalano ha vinto tutto con la propria nazionale: un oro mondiale, due argenti olimpici, due ori europei conditi da due argenti e un bronzo, oltre ad essere nominato Mvp dei mondiali 2006 e degli europei 2009 e ad essere stato inserito nei migliori quintetti mondiali (2006 e 2014) ed europei (2001, 2003, 2007, 2009 e 2011). Alla veneranda età di 35 anni Gasol è più motivato che mai per concludere una carriera con la sua nazionale, una storia che è già leggenda.

LE ASPETTATIVE: le Furie Rosse partono con un solo obiettivo, quello di vincere; qualsiasi risultato che non sia la medaglia d'oro sarà considerato un fallimento dai giornali e soprattutto dai tifosi. Vedremo se la selecion sarà in grado di tornare a sollevare il trofeo e riportare il popolo iberico a festeggiare nelle piazze.