Sembra passata un'eternità da quando l'ormai ex Jugoslavia vinceva in lungo e in largo sia in Europa che nel Mondo: dalla dissoluzione della Federazione delle repubbliche Jugoslave, la Serbia sembra quella che ha ereditato il maggior talento (di gran lunga la miglior fornitrice di talenti dei Balcani) e le maggiori vittorie in termini di pallacanestro. Negli ultimi anni si è formata una generazione di buoni giocatori che, a tratti, sono riusciti a mostrare un ottimo gioco e a conquistare qualche medaglia a livello continentale e mondiale.

Quella che parte per l'Europeo è una squadra reduce da un grande mondiale, quello di Spagna dello scorso anno, chiuso con una preziosa medaglia d'argento, alle spalle di quella macchina perfetta che risponde al nome di Team Usa. La selezione guidata da Sasha Djordjevic si candida dunque di prepotenza in zona podio con un roster temibilissimo nonostante qualche defezione dell'ultimo momento.

LA STORIA: la nazionale serba è abbastanza giovane visto che è riconosciuta come tale solo dal 3 giugno 2006 quando è stata accertata l'indipendenza della Repubblica di Montenegro; è l'ultimo baluardo della Jugoslavia, entità politica che ha governato il territorio dei Balcani lungo tutto il XX secolo e che, durante gli anni '90, ha visto calare il sipario dopo le follie di pulizia etnica commesse dal generale Slobodan Milosevic.

La Jugoslavia nel corso del novecento ha vinto tutto ciò che c'era da vincere con la nazionale maggiore: un oro olimpico nel 1980, quattro ori europei e tre mondiali. Dal 1991 al 2006 la Serbia e Montenegro si è imposta come la squadra più forte a livello europeo e mondiale facendo sfigurare più di una volta gli Statunitensi: la generazione di quel decennio è stata considerata la migliore di sempre e vantava dei veri e propri mostri sacri quali Dejan Bodiroga, Sasha Danilovic, Sasha Obradovic, Zoran Savic, Igor Rakocevic, Vladimir Radmanovic, Marko Jaric, Sasha Djordjevic, Vlade Divac, Dejan Tomasevic e Milos Vujanic. Questa squadra di fenomeni ha vinto tutto incantando il mondo intero: due ori mondiali consecutivi nel 1998 e nel 2002, tre europei ("95, "97 e 2001).

Nelle ultime edizioni degli europei la compagine serba non ha molto entusiasmato, con una sola buona apparizione nell'edizione polacca del 2009 dove arrivò un argento, perdendo in finale con una Spagna ineguagliabile in formato "Anti Team Usa"; dopo di che solo prestazioni mediocri con un quattordicesimo posto nel 2007 e finendo rispettivamente ottavi e settimi nelle due ultime edizioni. Ai campionati mondiali abbiamo invece assistito a due ottime prestazioni: nel 2010 ai mondiali turchi la nazionale guidata dal sempiterno Dusan Ivkovic ha ottenuto un quarto posto perdendo di un solo punto la semifinale con i turchi padroni di casa per poi arrendersi alla Lituania nella finale di consolazione. L'immagine più bella di quel mondiale fu il quarto di finale tra Spagna e Serbia con un giovane Milos Teodosic (che verrà inserito nel quintetto ideale della manifestazione) che, sull'89 pari a pochi secondi dalla fine, con una tripla da 9 metri condannò i campioni del mondo e d'Europa in carica ad una scottante eliminazione.

Lo scorso anno, come detto sopra, il team guidato dall'allenatore ex Milano e Pesaro ha stupito tutti gli addetti ai lavori mostrando un gioco spettacolare e una difesa arcigna.

LA SQUADRA: Djordjevic ha voluto portare ben 24 giocatori al ritiro in preparazione dell'europeo di settembre, tagliandone sei pochi giorni fa. Mi sento di poter individuare nove giocatori "intoccabili" e sicuri di un posto per la spedizione in Germania: Milos Teodosic, Stefan Jovic, Stefan Markovic, Bogdan Bogdanovic, Nikola Kalinic, Marko Simonovic, Nemanja Bjelica, Miroslav Raduljica e Vladimir Stimac, reduci dalla spedizione in Spagna dello scorso anno.

Facilmente faranno parte del gruppo anche Nemanja Nedovic dopo l'ottima stagione a Valencia e Ognjen Kuzmic, fresco vincitore del titolo Nba con Golden State e appena approdato al Panathinaikos dove ritroverà i connazionali Raduljica e Djordjevic; l'ultimo posto disponibile se lo giocheranno Milosavlevic, Kesely, Dangubic, Mitrovic, Erceg e Milutinov. Sulle convocazioni pesano molto due defezioni: una annunciata, quella del veterano Nedad Krstic, che si è preso un'estate di pausa dalla nazionale e soprattutto quella tanto discussa di Boban Marjanovic, centrone di 222 cm appena approdato alla corte di Gregg Popovich che non ha avuto l'ok dalla dirigenza degli Spurs per partecipare alla competizione continentale.

LA PROBABILE FORMAZIONE: nel pacchetto piccoli sicuro l'utilizzo di Milos Teodosic e Stefan Markovic, coppia assodata dal 2009. Come numero 3 Kalinic in prima fila e sotto le plance la coppia più probabile sembra essere quella formata da Bjelica e Raduljica. Sesto uomo di lusso Bogdanovic che, con il suo talento e le sue giocate, può infiammare da un momento all'altro la partita.

LA STELLA: Milos Teodosic è indiscutibilmente il giocatore di maggior talento di questa nazionale: la ventottenne guardia serba è considerato da molti anni una delle guardie più talentuose d'Europa anche se, spesso e volentieri, ha dimostrato di tremare nei momento decisivi delle partite ed è stato bollato come eterno secondo. Vedremo se questo europeo sancirà la sua definitiva consacrazione.

LE ASPETTATIVE: visto il roster e l'ottimo mondiale da cui è reduce, questa nazionale è sicuramente da podio, tra le favorite per il titolo con Spagna e Francia.

Sarà arrivato finalmente il momento di uscire a festeggiare tra le vie di Belgrado per i tifosi serbi?