In attesa delle convocazioni definitive e dei conseguenti tagli che ne deriveranno, Simone Pianigiani ha ieri provato varie soluzioni in quintetto a causa delle assenze di Andrea Bargnani e del capitano Gigi Datome. Nella gara contro la Russia è partito infatti tra i primi cinque Cusin, centro vecchio stampo di energia e intensità. Per lui rimbalzi, sportellate sotto le plance e qualche fallo di troppo. Al suo fianco è stato schierato da numero quattro Danilo Gallinari, mentre Gentile, Belinelli e Cinciarini hanno completato lo starting five dell'ultima gara del torneo Città di Trieste.

In corso d'opera il commissario tecnico ha poi mischiato ulteriormente le carte, inserendo Melli come unico lungo ruolo e facendogli ruotare intorno i vari Polonara, Gallinari e Gentile. Per qualche minuto si è passati poi alla sperimentazione più pura, con Danilo da numero cinque (posto che in un contesto del genere la numerazione classica abbia ancora senso) e altri quattro esterni al suo fianco. C'è da chiedersi cosa accadrà agli Europei (che per gli azzurri inizieranno sabato 5 settembre a Berlino contro la Turchia) quando dovrebbero verosimilmente tornare a disposizione Bargnani e Datome. E' il Mago al momento il giocatore più in discussione della Nazionale. Reduce da un paio di annate difficili causa infortuni assortiti, l'ex giocatore di Toronto e New York non è riuscito a trovare continuità nemmeno con la maglia dell'Italia, infine stoppato da una distorsione alla caviglia rimediata pochi giorni fa contro la Georgia.

Un Bargnani al top della forma e perfettamente inserito nel sistema di gioco di Pianigiani non avrebbe problemi a ritagliarsi il suo spazio da titolare inamovibile per i campionati europei. L'ultima versione del Mago, invece, induce a ritenere che il suo allenatore potrebbe anche ritenerlo non così imprescindibile come il suo talento esigerebbe. Ecco dunque che l'idea di ripresentare Cusin almeno nel quintetto iniziale pare non essere così peregrina, e la stessa candidatura di Niccolò Melli al ruolo di centro atipico avrebbe in questo senso una sua logica. Solo in condizioni di gioco e punteggio particolari si potrebbe invece ipotizzare un quintetto "estremo" con Gallinari da numero cinque insieme ad altri quattro esterni.

Al Mago toccherà dunque sudarsi un posto in squadra con prestazioni convincenti soprattutto nella propria metà campo. Per la prima volta ieri contro la Russia si sono visti - anche se ad intermittenza - movimenti difensivi sincronizzati, spariti poi quando il ritmo e l'intensità degli azzurri sono scemati. Le difficoltà di Bargnani di difendere sul pick and roll avversario sono ben note allo staff tecnico azzurro, così come la sua scarsa attitudine a catturare rimbalzi. Ma se per esigenze difensive il Mago potrebbe essere a lungo sacrificato nelle rotazioni del commissario tecnico, in attacco la prospettiva potrebbe capovolgersi: troppo importante il romano nella doppia dimensione interno-esterno per lasciarlo fuori a favore di Melli o Cusin. In questo contesto tecnico si inserisce anche la posizione del capitano Gigi Datome. Utilizzabile da ala piccola o forte, l'ex giocatore dei Celtics sembra proponibile al momento solo come secondo lungo, in alternativa a un Gallinari più interno, con Gentile (o lo stesso Danilo, naturalmente) e Belinelli esterni al fianco del playmaker titolare (Hackett o Cinciarini, altro dilemma al momento irrisolto).

Chi potrebbe far posto a Datome è Alessandro Gentile, talentuosissimo giocatore dell'Olimpia Milano, certamente il più futuribile di questa nazionale, ma considerato ancora troppo discontinuo per certi livelli di basket. Con il capitano in campo potremmo avere dunque un quintetto pesante sul palcoscenico della massima rassegna continentale, in controtendenza rispetto alle scelte tecniche di molte altre nazionali. E' indubbiamente un vantaggio poter passare da uno schieramento composto da Bargnani, Gallinari, Datome e Gentile a un altro con Melli e Polonara, o addirittura con lo stesso Danilo da numero cinque. Tuttavia sarebbe auspicabile chiarire quali saranno le posizioni individuali del Mago e del capitano, uno dei quali potrebbe essere di troppo per una nazionale per certi versi ancora in fase sperimentale.