Il 5 settembre partiranno gli Europei di basket maschili e la nostra Nazionale, sorteggiata nel gruppo B, sarà impegnata contro Spagna, Serbia, Turchia, Islanda e Germania. Non proprio una passeggiata insomma, se in più consideriamo che si giocherà a Berlino.

Ma come arrivano le nostre avversarie alla competizione? Come sono andati i loro ritiri pre-europeo? Proviamo ad analizzarle insieme.

Germania - Partiamo ovviamente dai padroni di casa, la Germania. I tedeschi hanno già comunicato i 12 giocatori che faranno parte del roster per l'europeo e, tra questi, c'è il nome di Dirk Nowitzki. Il campione NBA del 2011 ha infatti ufficializzato la sua presenza per la competizione continentale, andando così a completare il roster dei teutonici. Insieme al giocatore dei Mavs, è poi stato confermato il trio di veterani composto da Schaffartzik, come guardia e capitano, Benzing, come ala piccola, e Pleiss come centro. I tre, insieme a Nowitzki, formeranno il quintetto iniziale, guidato ovviamente da Dennis Schroder, unico altro giocatore NBA in squadra. Insomma, uno “starting five” tutto d'esperienza, al quale si aggiungono l'imprevedibilità del play di Atlanta ed i giovani uscenti dalla panchina: Voigtmann, Zipser, Lo e Tadda. Tutti ancora guidati da coach Chris Fleming, arrivato al suo secondo anno alla guida di un gruppo che durante le amichevoli di agosto non è riuscito ad avere quella continuità che sarebbe stata necessaria per arrivare al top della condizione. Dopo la bella vittoria ottenuta contro la Repubblica Ceca sono arrivate due sconfitte in fila, malgrado gli innesti dei due “NBA”, entrambe con la Croazia. Certo, la prima è arrivata ai supplementari dopo una partita tiratissima, ma è chiaro che perdere non piace mai a nessuno. Per fortuna, o sfortuna in ottica azzurra, le cose sono andate decisamente meglio ad Amburgo, quando i tedeschi hanno vinto la ERGO Supercup, battendo Polonia, Lettonia e Turchia. Infine, nell'ultima amichevole è arrivata un'amara sconfitta contro la Francia: “Siamo ancora all'interno di un processo di maturazione e crescita, abbiamo imparato tanto da tutte le partite che abbiamo disputato. Siamo certi però di poter fare bene dando il meglio di noi,” ha detto coach Fleming a fine partita. Dunque, la vera Germania ancora la si deve vedere. Non sono al 100% e non hanno una squadra giovanissima, ma possono puntare su un nucleo di giocatori che si conosce da tanto e su di un allenatore assai capace. In più giocano in casa, il che alla lunga potrebbe risultare determinante. Difficili considerare i tedeschi come favoriti per il passaggio del turno, ma l'Italia non deve assolutamente sottovalutarli, troppo ostici e “arcigni”, passateci il termine, per poter essere snobbati.

Serbia - Continuando a parlare di vice-campioni, cerchiamo di analizzare quanto di buono, e di meno buono, ha fatto la Serbia durante il suo ritiro, cominciato con alcune dichiarazioni piuttosto forti dell'allenatore della loro nazionale, Aleksandar Djordjevic, dello scorso 7 agosto: “Oro.” Un unico monosillabo in diretta sulla tv nazionale serba ha dato chiaramente l'idea di cosa ci si deve attendere dalla squadra, volenterosa di confermare quanto di buono ha fatto vedere agli scorsi mondiali e di partecipare, in maniera categorica, alle olimpiadi di Rio: “Esiste un enorme desiderio da parte nostra di partecipare alle prossime olimpiadi – ha continuato Djordjevic – Abbiamo un gruppo giovane, pieno di qualità, di talento, di esperienza e di tutto il necessario per vincere una medaglia agli europei. Nessuno ovviamente sa se raggiungeremo il nostro obbiettivo. Quello che però sappiamo è che tutti ci stiamo impegnando per affrontare al meglio la preparazione e arrivare già in forma agli europei.” Dopo un mese, o quasi, trascorso da queste parole, la squadra dell'eccentrico allenatore ha perso soltanto una volta, contro la Francia, la prima partita del ritiro. Dopo quella sconfitta, il gruppo serbo non più perso un solo match, prendendosi tra l'altro la rivincita sulla stessa Francia appena 5 giorni dopo la sconfitta. Una dimostrazione di forza e carattere notevolissima, degna delle parole del proprio coach. Inutile dunque commentare. La squadra c'è, è in forma e pare determinata a conquistarsi il primato europeo. L'unica cosa che ancora manca è il roster completo che prenderà parte al torneo. Ad oggi, infatti, sono ancora in 14, due in più rispetto a quelli previsti. Il simpatico Djordjevic dovrà quindi prendere una decisione importante nei prossimi giorni, dato che mancano appena quattro giorni all'esordio contro la Spagna.

Spagna - E proprio con la nazionale spagnola continuiamo la nostra analisi. Sergio Scariolo, al contrario del collega Fleming, dovrà fare a meno di una delle sue tre star NBA: Marc Gasol ha infatti annunciato ad inizio mese che non avrebbe preso parte alla spedizione iberica ad inizio luglio: “Ho giocato per la nazionale per 14 anni, sono uno che c'è sempre stato ma adesso le mie responsabilità nei confronti dei Grizzlies (sua squadra NBA, ndr) sono tante – ha detto Marc in conferenza stampa – Non è facile per me prendere questa decisione, ma devo prendermi una pausa dalla nazionale. Non mi sto ritirando, voglio solo vedere come vanno le cose.” Con questa pessima notizia è iniziato il ritiro spagnolo. Non certo sotto i migliori auspici dunque, ma la Spagna è una nazionale che, anche senza il più piccolo dei fratelli Gasol, può dire assolutamente la sua. Anche perché l'altro fratello, Pau, ci sarà e con lui anche il suo compagno di squadra ai Bulls, Nikola Mirotic. Dunque, il buon Sergio non si è visto togliere tutti i suoi prezzi pregiati. Anche perché la squadra è poi rimasta pressoché uguale, con il solo Guillermo Hernangomez come esordiente, chiamato al posto proprio di Marc. Comunque sia, malgrado l'assenza del centro 29enne, le cose sono andate piuttosto bene agli spagnoli. Tutti i match giocati ad agosto sono stati vinti, arrivando così all'europeo con un perfetto 7-0, completato giusto ieri con la vittoria sulla Repubblica Ceca. A questo punto, è chiaro che l'entusiasmo, la forma fisica e l'energia della squadra è ad un livello molto elevato. Inoltre, c'è anche tanta voglia di riscattarsi dopo un mondiale, quello dello scorso anno, giocato malamente. Anche per la Spagna però, l'unica pecca, se così possiamo chiamarla, è quella di essere ancora in 14 e quindi con due giocatori ancora da scartare.

Turchia - Concludiamo la nostra analisi con le due meno quotate, Turchia ed Islanda. Partendo dai primi, i turchi sono tra le squadre più indietro con la preparazione e, soprattutto, con la scelta dei 12 da portare a Berlino. Nella lista di coach Ergin Ataman compaiono ancora ben 24 giocatori tra cui, ovviamente, i due NBA, Omer Asik ed Ersan Ilyasova. Insomma, non proprio una situazione ottimale a così pochi giorni dall'esordio con gli Azzurri. Anche perché, a parte l'ottimo inizio con le vittorie sulla Tunisia, la Bosnia-Herzegovina e la Grecia, avversari comunque non di altissima caratura eccezion fatta per i greci, le amichevoli pre-europeo non sono andate granché bene. Dopo la mini serie di tre vittorie, la Turchia ha avuto nettamente la peggio contro Lituania e Croazia, prima di riuscire poi a trovare nuovamente il sorriso battendo la comunque mesta Repubblica di Macedonia. Dopo di che, si è aperta un'altra serie di brutte sconfitte nel torneo disputato con la Germania ad Amburgo, perdendo con Polonia, Lettonia e la stessa Germania. Quindi è arrivata la vittoria contro la Lituania, prima di perdere nuovamente contro la Grecia. Fortunatamente per loro, nell'ultima partita prima dell'Europeo è arrivata la vittoria contro l'Olanda dopo, comunque, un doppio overtime. Dunque, le condizioni della squadra non sono delle migliori. Complici anche i tanti giocatori in “rosa”, Ataman non è riuscito a trovare un buon equilibrio, assolutamente necessario per pensare di poter fronteggiare al meglio la competizione continentale. Tuttavia, per gli Azzurri sarebbe un grosso errore sottovalutarla, considerato che l'esordio non è mai una gara semplice.

Dulcis in fundo, l'Islanda è la squadra decisamente meno accreditata del gruppo B. La formazione allenata da Craig Pedersen non ha avuto un “precampionato” esaltante, non riuscendo mai a giocare con costanza a buon livelli ed alternando buone prestazioni a pessime. “Lotteremo per tutti i 40 minuti – ha detto coach Pedersen – Sappiamo di non essere dello stello livello delle altre e per questo dovremo lottare su ogni pallone, metterci sempre la massima attenzione, in ogni secondo di ogni partita.” Insomma, il messaggio è chiaro: tanta intensità, fisica e mentale, per provare ad impensierire le altre. Il parere di chi vi scrive è che difficilmente gli islandesi riusciranno a dare grossi problemi ad Azzurri e non. Ma siamo certi che onoreranno la competizione fino all'ultimo, mettendo in campo sempre tutto loro stessi.