Una vita da gregario, a recuperar palloni, a coprire i buchi difensivi aiutando i compagni, a leggere le situazioni in attacco ed all'occorrenza, fare anche canestro. Insomma, l'essenzialità fatta giocatore. Se in molti, in Italia, si stanno chiedendo i motivi per i quali Nicolò Melli, ala forte (come la si chiamava tempo addietro) classe 1991 passata in estate dall'Armani Milano al Brose Bamber di Trinchieri, ha conquistato prima Piero Bucchi nel 2010 quando da Reggio lo portò al Forum, poi in rapida successione Luca Banchi e Simone Pianigiani, quelli sopra elencati ne sono alcuni dei motivi principali.

All'apparenza brutto anatroccolo, che però sul parquet ed in quei 28x15 sa far tutto ed il contrario di tutto. I motivi per i quali il ventiquattrenne Nicolò fa impazzire i suoi allenatori, nell'accezione squisitamente positiva del termine, è la sua clamorosa intelligenza cestistica, che mette a disposizione ed al servizio della squadra in attacco, ma soprattutto in difesa. Qualità individuali non eccelse in nessuno dei fondamentali, ma essenziale e deciso in tutto ciò che fa. La più tipica ala grande moderna, capace di giocare in attacco fuori dalla linea da tre punti, attaccando anche il suo avversario dal palleggio, senza disdegnare al contempo il gioco nel pitturato.

Andiamo a scoprire, nel dettaglio, quello che però potrà dare il reggiano all'Italia in questo Europeo francese.

Pro - L'importanza del Melli atipico è a dir poco fondamentale nel secondo quintetto italiano, in quanto è uno dei pochi giocatori ad aver ben chiaro il concetto di tenere la palla in mano per il minor tempo possibile: tale assunto non è da sottovalutare affatto, in quanto in una squadra di attaccanti, il ruolo dei comprimari che apre il campo, che porta i blocchi e costringe il proprio difensore a non aiutare così costantemente, è decisamente fondamentale. In tal senso Nicolò si inserisce perfettamente in un eventuale secondo quintetto dove potrebbero esserci sia Belinelli o Gentile, ma anche un Bargnani sotto canestro. Ciò che però lo rende di fondamentale importanza, inoltre, è la sua capacità di leggere le situazioni, con palla e senza palla, il tutto unito ad una buona capacità di passaggio. La caparbietà ed una voglia di lottare su ogni pallone sono il suo marchio di fabbrica, dote che non si compra al mercato.

Contro - Ciò che potrebbe penalizzare molto l'ex Milano nel girone Europeo è la presenza, dalla parte opposta, di avversari nel suo stesso spot con maggiore presenza e prestanza fisica. Anche in Eurolega, quando spesso è stato chiamato in causa, ha dimostrato di faticare alquanto contro questo tipo di avversari, che a Berlino saranno all'ordine del giorno. L'aspetto che potrebbe preoccupare Pianigiani, nonostante le sue spiccate doti di lettura delle situazioni in aiuto, potrebbe essere la sua stazza. Difendere su giocatori del calibro di Nowitzki, Gasol oppure Ilyasova nell'esordio contro la Turchia potrebbe rappresentare un dazio eccessivo da pagare, condizionandone l'eventuale presenza sul parquet. Tuttavia, il suo apporto in termini di rimbalzi, grinta e pressione asfissiante sulla palla non mancherà, e Pianigiani sa che quando sarà necessario potrà contare sul suo apporto.

Il suo ruolo - Il ritiro estivo di Melli con la Nazionale è stato caratterizzato da alcuni piccoli fastidi di tipo fisico nella fase di preparazione, anche se ciò non ha affatto scalfito l'importanza del giocatore nelle rotazioni dell'Italia di Pianigiani. Partirà ovviamente dalla panchina e nel gioco delle coppie dell'ex allenatore di Siena prenderà il posto di Danilo Gallinari quando l'ala dei Nuggets avrà bisogno di qualche minuto. Comprimario, ma non troppo. Sebbene si parli sempre della pietanza principale del piatto a disposizione di Pianigiani, sarà fondamentale l'utilizzo e l'apporto che daranno i cosiddetti gregari, che in questo caso sono rappresentati proprio dai vari Melli, Polonara, Cusin, Hackett ed Aradori. Un ruolo ben definito, da non sottovalutare affatto...