La cartolina che l'Italia porta via con sè da Trieste contiene certamente un sole più splendente rispetto a quello che si è intravisto al termine dei quadrangolari disputati a Tbilisi, e soprattutto a Capodistria, con quest'ultima città che ha visto la versione peggiore della Nazionale azzurra dall'inizio del lungo cammino di preparazione ad Eurobasket 2015. E non ci facciamo illudere più di tanto dal fatto che tutte le gare disputate nello scorso weekend contro Georgia, Michigan State e Russia siano state vinte, due delle quali con il minimo scarto, ma dall'atteggiamento avuto dai ragazzi guidati da Simone Pianigiani, specialmente in una situazione di emergenza divenuta più chiara ed evidente proprio nel ritorno in patria per disputare l'ultimo torneo di preparazione.

A differenza delle precedenti apparizioni, in particolare la Tbilisi City Hall Cup vinta in carrozza e la Adecco Cup persa malamente, il coach toscano non ha potuto contare fin dall'inizio su capitan Gigi Datome, e dalla fine del primo quarto del match inaugurale contro la Georgia ha dovuto fare a meno anche di Andrea Bargnani: dei due giocatori se ne saprà di più nelle prossime ore, in particolare del lungo romano, anche se il suo problema alla caviglia non preoccupa più di tanto. Ancor meno preoccupante lo stop per problemi fisici del capitano italiano, il quale è stato tenuto fuori dal Città di Trieste sia per motivi precauzionali, sia per testare il livello di preparazione di uno dei grandi dubbi di coach Pianigiani, ovvero Achille Polonara. Proprio l'ala della Grissin Bon Reggio Emilia è stata la rivelazione in terra giuliana, in particolare contro i Michigan State Spartans: contro i collegiali americani, infatti, PolonAir ha dovuto sostituire Gallinari e ha fatto grandi cose, in attacco come in difesa, a rimbalzo tanto quanto al tiro.

Tornando ai ragionamenti di squadra, quella vista a Trieste è un'Italia in netta e costante crescita sul piano dell'intensità e della concentrazione. Contro la Georgia si è visto qualche miglioramento ma anche dei netti passaggi a vuoto, la pressione difensiva è cresciuta nel finale con un paio di giocate importanti e dei contropiede ottenuti dopo dei palloni recuperati. Contro i Michigan State Spartans l'unico punto interrogativo riguardava l'atletismo e la rapidità di gambe e di pensiero dei giovanissimi americani, ma l'Italia ha retto benissimo, nonostante qualche minuto in cui la tensione è inevitabilmente calata, visto l'ampio divario tecnico. Il capolavoro, però, è arrivato contro la Russia, soprattutto nel primo tempo: grande concentrazione in difesa, attacco svolto in maniera oculata e una delle squadre maggiormente considerate per un posto sul podio continentale lasciata a quota 24 punti segnati dopo i primi due quarti. Una difesa che ha continuato a lavorare bene nel proseguio del match, con Gallinari straordinario tanto quanto Belinelli in fase offensiva.

Così, un'Italia in costante crescita si avvicina al debutto continentale che arriverà nel prossimo weekend. Certamente un'impressione migliore rispetto alla Adecco Cup di Capodistria, ma sappiamo quanto ancora si può migliorare.

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