La stagione della consacrazione con la casacca della Grissin Bon Reggio Emilia ha portato Andrea Cinciarini a essere sempre di più il playmaker di punta della nostra Nazionale. Con addosso i colori biancorossi, il giocatore nativo di Cattolica ha raggiunto la finale scudetto, assieme a una banda di ragazzi emergenti mischiati con stranieri dal grande curriculum. E anche la crescita mentale e cestistica del numero 20 reggiano ha fatto sì che Simone Pianigiani offrisse pienamente a lui le mani del gioco azzurro.

La storia di Cinciarini in Nazionale inizia nell'estate del 2009, quando Charlie Recalcati lo porta con sè nella sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, organizzata in Abruzzo, tra Teramo e Roseto degli Abruzzi. Andrea, assieme al fratello Daniele e altri talenti emergenti come Maresca, Cittadini, Crosariol e i suoi attuali compagni in maglia azzurra Aradori e Datome, arriva fino alla finale per il terzo e quarto posto, persa nettamente contro la Turchia di Atsur e Guler, dopo aver lottato come leoni in semifinale contro la Croazia di Stipcevic, Tomic e il neo-Olimpia Krunoslav Simon, poi medaglia d'oro.

A seguire arriva la convocazione del nuovo commissario tecnico Simone Pianigiani per partecipare alle qualificazioni degli Europei del 2011, con il debutto che arriva a Bormio nell'88-46 rifilato all'Ungheria: un anno dopo, alle spalle di Maestranzi e di un altro emergente come Hackett, arriva un deludente diciassettesimo posto, con l'Italia che non supera il girone eliminatorio. Due anni dopo, Pianigiani affida a lui le chiavi del gioco azzurro nella rassegna continentale, in una Nazionale che è ancora incompleta e non sembra in grado di competere per le posizioni più alte: arriverà l'eliminazione ai quarti di finale per mano della Lituania, poi arrivata in finale contro la Francia divenuta campione, ma resterà certamente impresso nella memoria collettiva il cammino nella prima fase, con 5 vittorie in altrettante partite.

Da Andrea Cinciarini ci si attende il definitivo salto di qualità, soprattutto sul piano mentale, per potersi proporre al meglio nel palcoscenico continentale.

Pro - La principale capacità di Cinciarini è quella di far muovere la palla, e dare a sua volta ritmo alla manovra una volta aver effettuato ogni singolo passaggio. Due mani molto dolci e una concentrazione sempre alta, hanno reso il play della Reggiana il principale passatore della squadra, soprattutto in situazione di pick&roll, quando riesce a servire i lunghi in maniera quasi chirurgica.

Contro - Possiamo dire con assoluta certezza che, tra tutti gli esterni a disposizione di Pianigiani, Andrea è quello meno affidabile nei tiri dalla medio-lunga distanza. È vero, in determinate situazioni il numero 20 azzurro è stato capace, anche nella fase di preparazione, di andare a segno anche con i piedi dietro l'arco dei tre punti, ma si è trattato di situazioni sporadiche, che non rendono certamente Cinciarini una delle principali bocche da fuoco, anche ai tiri liberi.

Difesa - Vista la sua taglia piuttosto minuta, Cinciarini soffre un po' nei cambi difensivi, sia in situazione di pick&roll che al momento di fronteggiare esterni più possenti o anche più veloci. In ogni caso, la sua grande forza mentale e la voglia di superare ogni ostacolo gli hanno consentito di superare delle prove dure, quando c'è da porre il proprio corpo a protezione del canestro italiano.

Il suo ruolo - Quello di Cinciarini è forse il ruolo più complicato da svolgere, visto che il playmaker deve occuparsi di chiamare i giochi offensivi e dare il ritmo giusto alla manovra d'attacco di un'intera squadra. Soprattutto nei primi minuti di ogni partita, in cui bisogna prendere le misure agli avversari e metterne a nudo i punti deboli in difesa.